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Caso Garlasco, la scoperta sull’Estathè: cosa succede ora

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Il caso di Garlasco continua a sollevare interrogativi, nonostante siano trascorsi anni dal tragico evento. Nonostante la chiusura del processo, il caso non è mai stato completamente archiviato. Nuovi elementi e teorie alternative continuano a emergere, mantenendo vivo il dibattito sulla verità dei fatti. Una nuova pista investigativa ha coinvolto Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi. La Procura di Pavia ha così iniziato una serie di verifiche tecniche, tra le quali un incidente probatorio per riconsiderare reperti precedentemente trascurati, inclusi quelli raccolti tra i rifiuti della villetta. Cosa è emerso?

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Riaperto il caso Garlasco

Il 13 agosto 2007, Chiara Poggi, giovane di 26 anni, fu trovata priva di vita nella sua casa familiare situata in via Pascoli, Garlasco, provincia di Pavia. Il suo corpo, brutalmente colpito, fu scoperto accanto alla scala della cantina. Da subito, i sospetti si concentrarono sul fidanzato, Alberto Stasi, che dichiarò di aver rinvenuto il cadavere. Questo avvenimento diede il via a un lungo iter giudiziario che, tra assoluzioni e nuove indagini, si concluse nel 2015 con la condanna definitiva di Stasi. Lo scorso marzo, è rispuntato il nome di Andrea Sempio, ora indagato per il delitto. Ieri, giovedì 19 giugno 2025, ha avuto luogo il maxi incidente probatorio: cosa è emerso?

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Garlasco, traccia sospetta sull’etichetta del brick di tè freddo

Nel corso delle analisi effettuate nella giornata di ieri, nel maxi incidente probatorio, una nuova scoperta ha riacceso i riflettori su un dettaglio finora inedito: sarebbe emersa una traccia sull’etichetta del brick di tè freddo, uno dei reperti della spazzatura, riporta Il Giorno. Traccia che ha creato il dubbio, non chiarito, che potesse essere un’impronta. Sebbene non sia ancora chiaro se si tratti di un’impronta papillare, l’anomalia è stata individuata durante un’ispezione con torce UV nei laboratori della Polizia scientifica di Milano. Gli inquirenti vorrebbero eseguire esami dattiloscopici per chiarire la natura della traccia, ma la difesa di Sempio si è opposta fermamente.

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