
News Tv. Il panorama politico italiano continua a essere teatro di scontri accesi, specialmente quando in gioco ci sono temi di rilevanza internazionale come la difesa europea e le relazioni transatlantiche. In uno scenario globale sempre più complesso, le opinioni divergenti e le posizioni contrastanti emergono con forza, alimentando un dibattito che coinvolge sia le istituzioni che l’opinione pubblica. La questione centrale rimane se l’Europa stia cedendo alle pressioni di Donald Trump. Il tema è stato affrontato anche durante la puntata di ieri di È Sempre Cartabianca, che ha visto un’acceso scontro tra Laura Boldrini, esponente del Partito Democratico, e Claudio Borghi della Lega.
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“È Sempre Cartabianca”, scontro in diretta tra Laura Boldrini e Claudio Borghi
L’Europa stia cedendo alle pressioni di Donald Trump? Questo interrogativo ha acceso il confronto durante una puntata di È Sempre Cartabianca, il talk show politico condotto da Bianca Berlinguer in onda su Rete 4. La discussione ha visto protagonisti due figure di rilievo del panorama politico: Laura Boldrini, esponente del Partito Democratico, e Claudio Borghi della Lega. Al centro del dibattito, la posizione del governo Meloni rispetto all’aumento delle spese militari e il ruolo dell’Italia nelle strategie della NATO.


Le parole di Laura Boldrini e Claudio Borghi sulla politica di Trump
Durante il confronto, la Boldrini ha espresso critiche severe alla presidente del Consiglio, accusandola di essersi allineata acriticamente alla politica di Donald Trump. Ha sottolineato come l’incremento delle spese militari possa togliere risorse vitali a settori come la sanità e le pensioni. Secondo Boldrini, è fondamentale opporsi a queste decisioni, chiedendosi perché figure come Pedro Sánchez siano state lasciate senza supporto. Ha concluso affermando: «Io temo – ha detto Boldrini – che abbia prevalso l’affiliazione politica per non dispiacere l’alleato, ma ai danni degli italiani».
La replica di Borghi è stata altrettanto decisa, sebbene meno polemica. Ha sottolineato la necessità di un approccio pragmatico nelle relazioni con Trump, suggerendo che l’Italia sfrutti le richieste della NATO per ottenere vantaggi in altre aree. Borghi ha ricordato il caso dei dazi del 2020, sostenendo che opporsi frontalmente a Trump sarebbe stato politicamente controproducente. «Il vino francese era stato daziato, quello italiano no. Trump può fare quello che vuole. Non mi sembra il caso di contrastarlo e pagarne il prezzo».
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