
Il caso Garlasco continua a essere al centro dell’attenzione pubblica e mediatica, soprattutto dopo la riapertura delle indagini che hanno coinvolto Andrea Sempio. Nonostante la condanna definitiva a 16 anni inflitta ad Alberto Stasi per l’omicidio di Chiara Poggi, gli inquirenti stanno seguendo nuove piste investigative. In questo contesto, sono arrivate le dichiarazioni del noto giornalista Vittorio Feltri, che ha espresso le proprie riflessioni nel corso di una recente intervista televisiva.
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“Filorosso”, Vittorio Feltri interviene su Garlasco
L’intervento di Feltri è avvenuto durante una puntata di Filorosso, trasmissione in onda su Rai 3 condotta da Manuela Moreno. Il giornalista ha scelto di esprimere pubblicamente il suo pensiero in merito ai due principali protagonisti della vicenda: Alberto Stasi e Andrea Sempio. Le sue parole hanno riacceso il dibattito, alimentando ulteriori interrogativi sulle responsabilità e sulle modalità con cui si sono svolte le indagini e i processi precedenti.
Il caso di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007, ha visto negli anni numerosi colpi di scena e un lungo iter giudiziario. L’attenzione rimane alta anche grazie all’attività della stampa, che continua a dare ampio risalto agli sviluppi più recenti e alle dichiarazioni dei protagonisti, nonché alle nuove prove e ipotesi investigative, come evidenziato anche nel recente approfondimento su cosa c’è davvero nell’impronta 33.


Vittorio Feltri sul caso Garlasco: le dichiarazioni di Alberto Stasi
Nel suo intervento televisivo, Vittorio Feltri ha sostenuto che, secondo la sua visione dei fatti, Alberto Stasi non sarebbe responsabile dell’omicidio di Chiara Poggi. “Il caso Garlasco continua a interessare le persone perché è stato condannato un innocente. È il caso di cui stiamo parlando. Ora c’è la caccia all’assassino vero. Ma sarà ben difficile che abbia successo”.
“Nel processo di 1° grado il ragazzo fu assolto per assenza di prove. Poi ci fu naturalmente un appello: nel 2° grado Alberto Stasi è stato assolto. Dopo due assoluzioni diciamo che, con ragionevole dubbio, tu non lo puoi condannare più. In nessun paese civile del mondo succede questo”, ha dichiarato il giornalista.
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