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Andrea morto risucchiato dal motore dell’aereo: come è entrato in pista, il terribile dubbio

Una tragedia agghiacciante si è consumata martedì 8 luglio all’aeroporto di Orio al Serio, nel cuore della Lombardia. Un uomo di 35 anni, Andrea Russo, si è introdotto illegalmente nell’area di rullaggio dello scalo e si è lanciato volontariamente nel motore di un Airbus A319 della compagnia Volotea, pronto al decollo con 154 passeggeri a bordo. Una morte assurda, che ha scioccato i presenti e sollevato gravi interrogativi sulla sicurezza del terzo aeroporto più trafficato d’Italia.

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L’ingresso in aeroporto e il gesto estremo

Secondo la ricostruzione della polizia di frontiera e della Procura di Bergamo, intorno alle 10:30 del mattino, Andrea Russo ha raggiunto in auto il piazzale antistante l’aeroporto, abbandonando la sua Fiat 500 rossa nel parcheggio. Da lì ha fatto ingresso nell’area arrivi, senza documenti né biglietto, ed è riuscito a penetrare nella zona airside, dove si trovano le piste, probabilmente forzando una porta di emergenza.

Gli agenti hanno tentato di fermarlo, ma l’uomo ha corso con determinazione verso il velivolo in partenza e si è gettato nel motore sinistro, venendo risucchiato. A confermare la volontarietà del gesto, sono numerosi testimoni oculari. Le indagini in corso confermano l’ipotesi di suicidio, anche se molti aspetti della vicenda restano da chiarire.

Le parole della Sacbo e il cordoglio per la vittima

Attraverso una nota ufficiale, Giovanni Sanga, presidente della Sacbo, società che gestisce lo scalo, ha espresso “cordoglio e vicinanza ai familiari della vittima“. Ha poi confermato che “nonostante la pronta azione delle forze dell’ordine, l’uomo è riuscito a raggiungere il piazzale degli aeromobili, perdendo la vita davanti agli occhi dell’equipaggio e dei passeggeri”.

La scena, definita da alcuni presenti “terribile e scioccante“, ha lasciato sconvolti anche i lavoratori dello scalo, supportati immediatamente con assistenza psicologica. L’aereo è stato evacuato e il volo cancellato. I passeggeri, molti dei quali sotto shock, sono stati accompagnati in una zona protetta per ricevere assistenza. Resta un punto cruciale da chiarire: come ha fatto Andrea ad arrivare lì?

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