
Nella scena politica italiana si è ormai accesa una nuova miccia. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, è tornata a lanciare un attacco frontale alla premier Giorgia Meloni, con parole che suonano come una vera e propria accusa. Il cuore della polemica? Le gravi difficoltà che, secondo la leader dem, stanno travolgendo le imprese italiane, sempre più in affanno tra il caro energia e la minaccia dei dazi commerciali provenienti dagli Stati Uniti. Ma ciò che più colpisce è il bersaglio diretto delle sue dichiarazioni: l’immobilismo del governo di centrodestra.
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“Le imprese sono in trincea, il governo resta a guardare”
Schlein non usa giri di parole: “Le due preoccupazioni principali delle nostre imprese sono il costo dell’energia e i dazi minacciati da Trump”, ha dichiarato senza mezzi termini. E ha rincarato la dose sottolineando come, a suo dire, manchi una vera strategia da parte dell’esecutivo. “Sui dazi posso dire che va sostenuto lo sforzo negoziale dell’Unione Europea e non va sottovalutato l’impatto per il nostro Paese.” Un modo neppure troppo velato per dire che il governo Meloni sarebbe rimasto indietro, lasciando che Bruxelles si muova da sola mentre le imprese italiane rischiano il colpo del KO.
Il peso della minaccia americana: Trump e i dazi che spaventano l’Italia
Le dichiarazioni della segretaria PD si inseriscono in un contesto internazionale già teso: Donald Trump, tornato protagonista nella campagna per le presidenziali USA, ha riacceso lo spettro di nuove politiche protezionistiche. In particolare, si teme un aumento dei dazi su prodotti europei, in primis quelli italiani. Per settori chiave come l’agroalimentare, il vino e la meccanica di precisione, l’impatto potrebbe essere devastante. Secondo Schlein, non è più tempo di attendere: il governo italiano deve giocare un ruolo attivo nei tavoli europei per proteggere il “made in Italy” prima che sia troppo tardi.
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