
Si è conclusa dopo quattordici giorni la fuga di Andrea Cavallari, il 26enne condannato a 11 anni e 10 mesi per la strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, avvenuta nel 2018 e costata la vita a sei persone. L’uomo è stato arrestato nella mattinata di giovedì 17 luglio a Barcellona, in Spagna. Come lo hanno trovato?
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L’evasione dal carcere della Dozza
Il 3 luglio, Andrea Cavallari era evaso dal carcere della Dozza di Bologna, dove stava scontando la pena. Aveva ottenuto un permesso temporaneo per discutere la tesi di laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna. Dopo la discussione e un pranzo con i familiari, non aveva fatto ritorno in istituto. Il permesso era stato concesso per la buona condotta e per favorire il completamento degli studi universitari.

La fuga di Cavallari
Secondo le ricostruzioni, non essendo giudicato pericoloso socialmente nell’immediato, Cavallari non era stato accompagnato da agenti della polizia penitenziaria durante il permesso. Questa circostanza ha reso possibile la fuga, avvenuta poche ore dopo la discussione della tesi. La vicenda ha generato un acceso dibattito sulla gestione dei permessi premio concessi ai detenuti condannati per reati gravi. La Procura di Bologna ha aperto un’indagine sia per evasione che per favoreggiamento, al fine di individuare eventuali complici.
Durante la fuga di Andrea Cavallari, sono state avanzate diverse ipotesi sulla possibile destinazione: alcuni familiari avevano suggerito il Sud America, mentre altre voci indicavano l’Albania o l’Ucraina, paese d’origine della madre. In realtà, il giovane è stato individuato e fermato in Spagna.
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