
L’infezione da virus West Nile rappresenta oggi una delle principali minacce infettive durante l’estate italiana. La malattia, spesso silente, si manifesta con sintomi generici quali febbre improvvisa e malessere generale, elementi che possono facilmente essere sottovalutati. Tuttavia, in determinati soggetti e condizioni, il decorso può aggravarsi rapidamente, diventando un serio pericolo per la salute pubblica e individuale. La diffusione del virus, favorita dai cambiamenti climatici e dall’aumento della popolazione di zanzare, mette in evidenza le criticità del sistema di prevenzione e la necessità di una maggiore sensibilizzazione della popolazione.
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Introduzione all’emergenza West Nile
Negli ultimi anni, il virus West Nile ha ampliato la sua presenza sul territorio nazionale, coinvolgendo aree precedentemente considerate sicure. Il fenomeno si accompagna a un’impennata di casi gravi, soprattutto tra i soggetti più fragili, e a una crescita della preoccupazione tra gli esperti di sanità pubblica. Le istituzioni, infatti, sono chiamate ad affrontare l’emergenza con strumenti sempre più aggiornati e strategie coordinate a livello nazionale.
La trasmissione della malattia avviene principalmente attraverso la puntura della zanzara comune (Culex pipiens), la cui presenza si sta intensificando in molte regioni d’Italia, sia urbanizzate che rurali. L’adattabilità di questo vettore, unita alle mutate condizioni ambientali, contribuisce al rischio di diffusione anche in zone storicamente non colpite. Gli esperti sottolineano l’importanza di riconoscere tempestivamente i sintomi e di rivolgersi al medico in caso di sospetto contagio.
Alla luce dei dati attuali, è fondamentale promuovere una corretta informazione sulle modalità di prevenzione e sulle azioni da intraprendere in presenza di sintomi sospetti. L’obiettivo è ridurre il rischio di complicanze e contenere il numero di casi gravi, attraverso una collaborazione attiva tra istituzioni, operatori sanitari e cittadini.
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Decessi e andamento dei casi nel 2025
Secondo gli ultimi aggiornamenti, tra Lazio e Campania sono stati registrati nove decessi attribuibili all’infezione da virus West Nile, con un incremento significativo rispetto alle stagioni precedenti. La maggioranza delle vittime sono persone anziane con patologie croniche, le quali risultano particolarmente vulnerabili alla forma neuroinvasiva dell’infezione. Tuttavia, sono stati segnalati anche casi di giovani ricoverati, a dimostrazione che il virus può colpire anche le fasce d’età più basse.
L’aumento dei contagi nelle regioni del Centro-Sud, tradizionalmente meno interessate dal fenomeno, ha determinato l’attivazione di interventi straordinari di disinfestazione, specialmente contro la Culex pipiens. A differenza della zanzara tigre, questo insetto predilige le ore notturne e crepuscolari, rappresentando oggi il principale vettore della malattia.
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