
Cosa succede a chi acquista su Shein, Temu e Aliexpress: pessima notizia! – Per milioni di italiani, il pacco da pochi euro ordinato su siti extraeuropei è ormai diventato un’abitudine quotidiana: un top a 3 euro, un gadget elettronico a 5, l’accessorio arrivato dalla Cina nel giro di una settimana. Un rito diventato quasi automatico. Ma il 2026 segnerà un punto di svolta: il governo, in linea con una stretta già in discussione a Bruxelles, si prepara a introdurre un nuovo contributo sulle micro-spedizioni provenienti da Paesi extra Ue. Una mossa che potrebbe cambiare il modo in cui gli utenti italiani acquistano su piattaforme come Shein, Temu o AliExpress.

Cosa succede a chi acquista su Shein, Temu e Aliexpress: pessima notizia!
Il cuore della misura è semplice: 2 euro di contributo fisso per ogni spedizione proveniente da Paesi non Ue, purché il valore del pacco sia inferiore ai 150 euro. Una soglia non casuale: è proprio lì che si concentra la quasi totalità degli ordini di fast fashion, accessori e piccoli oggetti low cost provenienti soprattutto dalla Cina. Tecnicamente non si tratta di una tassa sui singoli articoli, ma sulla spedizione, a prescindere dall’importo: si applicherà dunque tanto a un ordine da 3 euro quanto a uno da 40, purché rientrino nella fascia prevista. Come verrà riscossa?
- direttamente nel checkout,
- tramite i corrieri,
- tramite le piattaforme che fungono da importatore unico,
- oppure tramite gli operatori postali.
Un sistema che si allinea alla decisione europea di eliminare, dal 2026, l’esenzione dai dazi per i pacchi sotto i 150 euro. In pratica, le micro-spedizioni non godranno più del regime agevolato di cui hanno beneficiato finora.

Chi verrà colpito: i giganti del low cost globale
Il provvedimento punta dritto alle piattaforme che, negli ultimi anni, hanno conquistato l’Italia a colpi di prezzi stracciati. Parliamo di:
- Shein
- Temu
- AliExpress
- in parte anche TikTok Shop.
Questi marketplace inondano il Paese di micro-plichi singoli, spesso acquistati impulsivamente, dal valore totale ridottissimo ma con un impatto enorme su logistica, controlli doganali e filiere europee.
Gli articoli più coinvolti?
- fast fashion e accessori,
- elettronica low cost,
- oggettistica per la casa,
- cosmetici a basso prezzo.
Per chi è abituato a fare molti ordini ravvicinati, anche solo da 3-5 euro, il rischio è evidente: il contributo fisso da 2 euro potrebbe raddoppiare o triplicare il prezzo finale di ogni acquisto. Non solo una tassa, dunque, ma un potente deterrente alla frammentazione degli ordini.
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