Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Sport in lutto, se ne va un mito del tennis. Dolore immenso

Ritratto di Alberto Lazzarino, storico maestro e campione del tennis italiano

Un silenzio insolito avvolge i circoli storici di Roma. La scomparsa di Alberto Lazzarino ha provocato un sentimento diffuso di lutto sportivo, non solo nella Capitale ma in tutto il mondo del tennis italiano. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un punto fermo, capace di interpretare i ruoli di atleta, tecnico e dirigente con rigore e discrezione.

Per decenni il suo nome è stato sinonimo di tradizione tennistica e di quel fair play che ha segnato un’epoca. Ex allievi e colleghi parlano di una perdita irreparabile: viene meno una memoria vivente, custode di storie, partite e trasformazioni che hanno accompagnato l’evoluzione del tennis nei circoli romani.

Numerosi club hanno scelto di ricordarlo con momenti di raccoglimento o iniziative dedicate. Il suo stile sobrio, sempre presente ma mai invadente, resta uno degli aspetti più citati nelle testimonianze di queste ore.

Leggi anche: Musica sotto shock, arrestato il famosissimo cantante: “L’ha fatto sul palco davanti a tutti”

La morte di Alberto Lazzarino e il cordoglio del tennis italiano

Alberto Lazzarino si è spento all’età di 97 anni, dopo una vita interamente dedicata allo sport. La sua scomparsa chiude quasi un secolo di storia tennistica, attraversando il dopoguerra, le trasformazioni degli anni Sessanta e Settanta e l’evoluzione moderna del movimento italiano.

Maestro di tennis tra i più apprezzati, è stato per decenni un riferimento nei circoli romani, dove ha formato generazioni di giocatori. Anche negli ultimi anni, vissuti con discrezione, ha continuato a seguire con interesse il tennis italiano, mantenendo viva la curiosità per i cambiamenti tecnici e metodologici. Il suo nome resta legato alla scuola capitolina, riconosciuta a livello nazionale proprio grazie a figure come la sua, capaci di unire crescita tecnica e formazione caratteriale.

“Il Mostro”: il soprannome di Nicola Pietrangeli

Nel percorso sportivo di Lazzarino spicca il soprannome “il Mostro”, attribuitogli da Nicola Pietrangeli. Un appellativo che racchiudeva stima e riconoscimento per le sue qualità tecniche e la fantasia tattica.

In particolare nel doppio, disciplina in cui i due formarono una coppia affiatata, Lazzarino si distingueva per intelligenza di gioco e capacità di sorprendere l’avversario. Il rapporto con Pietrangeli andava oltre il campo, fondato su fiducia e rispetto reciproco. Quel soprannome è rimasto nel tempo come simbolo di creatività e originalità, qualità che lo resero un riferimento anche per i giocatori delle generazioni successive.

Dalle origini umili ai circoli storici di Roma

Di origine toscana ma romano d’adozione, Lazzarino iniziò il suo percorso da giovanissimo svolgendo mansioni umili: tra i suoi primi incarichi vi fu anche quello di manutenere i campi, livellare la terra battuta e dipingere le righe bianche. Quella gavetta gli permise di sviluppare una conoscenza profonda del campo e delle superfici di gioco. Osservando i giocatori più esperti, assimilò segreti tecnici che avrebbero poi caratterizzato il suo stile.

Da addetto ai campi a giocatore, fino a diventare maestro, la sua ascesa fu il risultato di sacrifici e costanza, in un’epoca in cui le risorse erano limitate e il talento da solo non bastava.

Uno stile di gioco unico: la leggendaria “cadorna”

Lazzarino era noto per uno stile creativo e visionario, lontano dalla sola ricerca della potenza. Il colpo che lo rese celebre fu la palla corta soprannominata “cadorna”, caratterizzata da un taglio esasperato che faceva tornare la pallina verso la rete dopo il rimbalzo.

Un gesto tecnico raffinato, frutto di grande sensibilità e conoscenza della superficie. Non era improvvisazione, ma il risultato di ore di allenamento e di una lettura superiore del gioco. Questo approccio, per molti versi, anticipava elementi del tennis moderno, rendendolo una figura capace di andare oltre il proprio tempo.

Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva

Successiva
Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure