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“Esofago lacerato”. Mangia le lenticchie, poi il dramma: com’è successo, l’allarme dei medici

“Esofago lacerato”. Mangia le lenticchie, poi il dramma: com’è successo, l’allarme dei medici

“Esofago lacerato”. Mangia le lenticchie, poi il dramma: com’è successo, l’allarme dei medici. Un pranzo di Natale, come tanti altri trascorsi in famiglia, si è trasformato improvvisamente in un episodio drammatico per un uomo di 77 anni, costretto a ricorrere alle cure d’urgenza dell’ospedale di Trento. A distanza di alcune ore dal pasto, l’anziano ha iniziato ad accusare un malessere progressivo, culminato in una sintomatologia grave che ha richiesto l’intervento immediato dei sanitari. Alla base dell’episodio, secondo quanto emerso, ci sarebbe stato il consumo abbondante di lenticchie e di altri alimenti tipici delle festività natalizie. Ma come è stato possibile?

“Esofago lacerato”. Mangia le lenticchie, poi il dramma: com’è successo, l’allarme dei medici

Il peggioramento improvviso dopo il pranzo festivo

Nel corso del pomeriggio e della serata, le condizioni dell’uomo sono andate incontro a un rapido deterioramento. I primi segnali di allarme si sono manifestati con forti dolori al torace, accompagnati da una crescente difficoltà respiratoria e da episodi di vomito. Sintomi che hanno destato preoccupazione nei familiari, i quali hanno richiesto l’intervento dei soccorsi. Il quadro clinico, apparso fin da subito complesso, ha reso necessario il trasferimento urgente in pronto soccorso per approfondimenti diagnostici e assistenza specialistica.

Gli accertamenti in ospedale e la diagnosi dei medici

All’arrivo in ospedale, i medici hanno immediatamente ipotizzato una situazione potenzialmente grave. L’uomo è stato sottoposto a una serie di esami urgenti, tra cui radiografie e una TAC del torace, strumenti fondamentali per chiarire l’origine dei disturbi e valutare l’entità del problema. Gli accertamenti hanno consentito di formulare una diagnosi precisa, ritenuta allarmante dal personale sanitario, che ha quindi avviato le cure necessarie per stabilizzare il paziente e monitorarne attentamente l’evoluzione clinica.

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