Il monologo a “Le Iene”
Nella puntata di ieri sera de “Le Iene”, Camilla Mancini ha recitato un monologo che ha commosso l’Italia intera. “Stasera voglio immaginare che questa telecamera sia uno specchio e guardarmi dritta negli occhi, anche se non è facile. Per anni ho combattuto contro la mia immagine, evitando di guardarmi, ma adesso voglio provarci”, ha detto. La figlia dell’ex ct della nazionale italiana poi ha detto: “Vedo me, Camilla, e vorrei dirle: ‘Sorridi, sei coraggiosa’. Non te l’ho mai detto perché ero troppo severa, avevo un’idea di perfezione che – adesso lo so – era irraggiungibile. Non temere, andrà tutto come deve andare: alcuni sogni li stai realizzando, altri andranno in frantumi, ma ne basta uno per provare una gioia immensa. So che il tuo istinto è quello di stare al tuo posto, nell’ombra, ma non va bene, come non va bene subire quello che ti ha accompagnato sin da quando avevi sette anni”. (Continua…)
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Le parole sul bullismo
Nel monologo a “Le Iene”, Camilla ha raccontato di essere stata vittima di bullismo sin da piccola a causa della sua malformazione al viso: ““È brutto scoprire quanto possono far male le parole: ‘Non puoi giocare con noi’, ‘Sei diversa’, ‘Perché hai la bocca così?’. Non esiste privilegio che sia più forte del dolore, né cognome, vantaggio o scudo che possa proteggere dalla sofferenza. Ma tu devi dire ‘Grazie’ anche a quelle persone perché ti sei disperata senza però mai arrenderti. Sei stata triste, amareggiata e desolata ma sola mai e ancora oggi sento l’amore di chi mi è stato vicino nei momenti più bui. Avete ragione, sono ‘diversa’ e mi sono sentita così per tutta la vita. Ho deciso di raccontare le mie esperienze anche per sostenere chi vive una situazione simile e soffre in silenzio. Ho deciso che gli attacchi di panico e di ansia, nemici silenziosi, servono per farmi capire che è arrivato il momento di permettermi di essere vulnerabile. È quasi spaventoso ma voglio fidarmi di me, voglio provarci. La mia non è una guerra e, se mai lo è stata, è finita. Posso togliere l’armatura. Sono libera. Mi chiamo Camilla Mancini e sono bella e sono coraggiosa. Me lo dico da sola. E va bene così“.