Enrico Lucherini, un fenomeno del cinema
Il suo legame con Sophia Loren era leggendario, quello che si dice “amicizia a prova di flash”. Lucherini per tutta la vita è stato il vero deus ex machina della Mostra di Venezia, orchestrando carriere (e scandali) dalle suite dell’Excelsior. La Biennale, infatti, lo ha voluto ricordare come un genio insostituibile: senza di lui, il tappeto rosso non sarà più lo stesso.In più di 900 film promossi, da “Teorema” a “Fantozzi”, ogni trovata ha lasciato il segno nella cultura pop italiana.
Le sue “lucherinate” sono diventate sinonimo di creatività e coraggio, quel pizzico di follia che serve per trasformare un evento in un fenomeno mediatico. E ora, con la sua scomparsa, il cinema italiano perde non solo un professionista ma un vero pezzo di storia. Barbara D’Urso, come tanti altri volti noti, non smette di ricordarlo: tra ironia e malinconia, il suo ultimo saluto è la conferma che certi personaggi non passano mai davvero di moda. Perché, in fondo, il gossip non muore mai. Soprattutto se a inventarlo è stato Enrico Lucherini.
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Chi era Enrico Lucherini
La sua storia parte da una famiglia borghese, con il futuro da medico già scritto. Ma la medicina non era il suo destino: il suo vero palcoscenico era quello della visibilità. Dopo l’Accademia d’Arte Drammatica, una tournée in Sudamerica gli fa scattare la scintilla: più che recitare, lui sapeva accendere i riflettori sugli altri. Nasce così il mestiere che lo renderà leggenda, tra conferenze stampa inventate e colpi di scena da manuale.
Se pensate che la sua carriera sia stata lineare, vi sbagliate di grosso. Tra le sue imprese più folli: portare un vero ghepardo a Cannes per promuovere “Il Gattopardo”, chiamare i fotografi dopo un incidente in via Veneto invece dell’ambulanza (genio o follia?), e lanciare il film “La ciociara” con una sola foto di Sophia Loren in lacrime – un’immagine che ha fatto il giro del mondo. Spesso, le sue trovate erano più famose dei film stessi!