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“Mi ha dato soldi e un nome”: la confessione di Monzino travolge il caso Bova

Federico Monzino, amico di Martina Ceretti e protagonista dell’intricato caso che vede coinvolti Raoul Bova e Fabrizio Corona, ha cambiato versione davanti agli investigatori. Dopo settimane di negazioni, ha ammesso di aver ricevuto da Corona mille euro in contanti e il numero di un pusher in cambio degli audio e delle chat private tra l’attore e la modella. Una rivelazione destinata a scatenare nuovi sviluppi nell’indagine della Procura di Roma.

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Cosa è successo fino ad oggi

In un primo momento Monzino aveva dichiarato di aver condiviso il materiale solo su richiesta di Martina Ceretti, senza nulla ricevere in cambio. Solo successivamente ha ammesso la verità inversione di direzione: il pagamento e il contatto sarebbero serviti a Corona per ottenere il materiale in forma pronta per la pubblicazione sul suo podcast online “Falsissimo”.

Non risultano ancora indagati formali, ma tutti – Monzino, Ceretti e Corona – sono finiti sotto la lente della polizia postale e del PM che ha aperto un fascicolo per tentata estorsione.

Indagine in corso: droga, estorsione e privacy

Secondo quanto riferito dal quotidiano Repubblica, gli investigatori stanno esaminando con attenzione il contatto del presunto pusher: si indaga se fosse solo un recapito o parte di un credito vero e proprio legato all’acquisto di stupefacenti da parte di Corona.

Parallelamente, emerge un sospetto ben più ampio: che l’intera vicenda possa rientrare in un presunto sistema di ricatti ai danni di vip, orchestrato attraverso canali digitali, messaggi anonimi e pubblicazione mediatica programmata.

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