
Personaggi tv. “Non mi è piaciuto…”: Enrico Papi sulla rivalità con Affari Tuoi, frecciatina tagliente a De Martino. Non è una semplice operazione nostalgia. C’è qualcosa di profondamente attuale, quasi sorprendente, nel ritorno di Sarabanda su Canale 5, ogni giorno alle 18.45. Il pubblico lo sa, lo sente, lo riconosce in quell’alchimia fatta di note, memoria e competizione. Ma il vero colpo di scena non arriva dai concorrenti iperpreparati, bensì dal conduttore stesso. Enrico Papi, volto iconico del format e veterano di casa Mediaset, confessa candidamente: «Come giocatore sono veramente una frana, ho pochissima memoria, riconosco la canzone ma scordo i titoli». Eppure, proprio lui oggi è uno dei perni del nuovo assetto preserale targato Pier Silvio Berlusconi.
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Francesco che si ricorda ancora lo storico numero di telefono per partecipare a #Sarabanda sino all'edizione 2002/2003 😃👏🏻 pic.twitter.com/5EHj1i2wkW
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Sfida Reazione a Catena: la fascia calda del preserale
Nel preserale estivo non si fanno sconti. La concorrenza è serrata, i riflettori sono puntati sulla stessa fascia oraria, quella che precede il telegiornale e che può fare la differenza in termini di fidelizzazione del pubblico. Proprio lì, Enrico Papi si ritrova faccia a faccia con Pino Insegno, alla guida di Reazione a catena su Rai 1, una “corazzata” — come l’ha definita Papi nell’intervista al Corriere della Sera — che negli anni si è guadagnata uno zoccolo duro di telespettatori. La sfida è tutt’altro che semplice, ma il conduttore romano non si tira indietro: «La responsabilità c’è, ma stiamo creando una base per crescere e diventare un altro importante asset preserale». E i primi ascolti sembrano dargli ragione.
Non è solo questione di ascolti, però. È anche una battaglia di identità editoriale. Se Reazione a catena punta su giochi di parole, associazioni mentali e un ritmo sostenuto, Sarabanda gioca sull’emozione immediata della musica, sul potere della memoria condivisa. E in questo, Papi vuole marcare una differenza netta rispetto alla concorrenza, persino quella che non va in onda nello stesso orario.
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PAZZESCO AD AFFARI TUOI HANNO VINTO 300.000€, SIETE NELLA STORIA.#AffariTuoi pic.twitter.com/vv3ZWgx8Ef
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Il confronto con Affari Tuoi: due mondi diversi
E poi c’è Affari Tuoi, il colosso dei “pacchi” su Rai 1, condotto in maniera magistrale da Stefano De Martino. Un programma diverso, con un impianto completamente basato sulla sorte, sul rischio, sulla tensione narrativa del “tutto o niente”. Ed è proprio qui che Enrico Papi non ha mancato di lanciare una frecciatina sottile ma precisa: «L’idea della lotteria e dell’azzardo non mi è mai piaciuta». Una frase che ha il suono di un manifesto, di una scelta di campo.
Per Papi, il valore del gioco deve passare attraverso la preparazione, la competenza e il coinvolgimento attivo del pubblico. «Sarabanda funziona per tre motivi. Il primo è che è un brand targato Mediaset, quindi è un titolo familiare per il pubblico di Canale 5. Il secondo è che la musica appartiene a tutti e da casa puoi sentirti protagonista. Terzo, per i concorrenti: non gente qualsiasi, ma super preparata, come quelli dei quiz vecchio stile di Mike Bongiorno». Una dichiarazione che esalta l’approccio meritocratico del suo programma, in contrapposizione a quello, per certi versi più passivo, di Affari Tuoi. Ma Papi, pur riconoscendo il successo del format Rai, difende con orgoglio la specificità di Sarabanda, puntando su un pubblico che vuole giocare, sì, ma con la testa.
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