Le mosse (e i silenzi) di Urbano Cairo
La reazione dei vertici aziendali, in primis quella di Urbano Cairo, è stata chiara: nessuna epurazione sarà concessa sulla base di divergenze personali. Né Marco Travaglio verrà allontanato dai programmi di approfondimento, né verranno accettate imposizioni che ledano la linea editoriale della rete, improntata – almeno ufficialmente – a pluralismo e confronto.
Una posizione che ha lasciato Mentana profondamente insoddisfatto. Secondo indiscrezioni, il giornalista avrebbe lamentato l’assenza di sostegno da parte dell’editore, alimentando così le voci su un imminente addio a La7. Un post criptico pubblicato dallo stesso direttore su Instagram ha ulteriormente acceso i sospetti: “Il più grande insegnamento è capire quando è il momento di staccare, senza che siano gli altri o il pubblico a dirtelo.”
Leggi anche: “Passa a Mediaset”: la Rai perde un pezzo da 90 del programma top
Addio anticipato in vista? Spunta l’ipotesi Mediaset
Il contratto di Enrico Mentana con La7 scade a giugno 2026, ma gli ultimi sviluppi potrebbero accelerare i tempi. Nonostante l’importanza strategica del Tg La7, da tempo uno dei più autorevoli nel panorama dell’informazione italiana, il giornalista milanese starebbe valutando seriamente un’uscita anticipata. Tra i possibili scenari futuri si fa strada l’ipotesi Mediaset, dove potrebbe approdare per guidare un nuovo talk show in prima serata, definito da molti come l’“erede di Matrix”. Si tratterebbe di un ritorno simbolico, considerando che Mentana lasciò Mediaset nel 2009 proprio per dissidi con la linea editoriale. Ora, però, i tempi (e i protagonisti) sembrano essere cambiati. In attesa di conferme ufficiali, resta una certezza: l’aria che si respira a La7 è pesante, e la permanenza di uno dei suoi volti più iconici è sempre più in bilico.