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“Il ridicolo è categoria metafisica”. Caterina Balivo, stroncatura eccellente per “La Volta Buona”

La tv dell’insipienza: Giarrusso all’Isola e il ridicolo televisivo

Grasso non si limita alla Rai. Nella stessa serata, osserva con disincanto lo sproloquio di Dino Giarrusso a L’Isola dei famosi, definendolo esempio lampante di arroganza e insipienza, favorito da un contesto televisivo che sempre più premia la superficialità. «Serve a qualcosa prendersela con il ridicolo? A niente», conclude il critico, sottolineando come il ridicolo, in quanto “categoria metafisica”, sia immune alla critica.

È una riflessione che vale tanto per i reality quanto per i talk del daytime: l’intrattenimento sembra non conoscere più il confine tra racconto e invadenza.

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Quando la nostalgia ricorda la vera tv: “Quelli della notte” e il confronto impietoso

Il paragone finale è uno schiaffo elegante al presente. Mentre su Rai 1 andava in scena l’imbarazzo, su Rai 5 si celebravano i 40 anni di “Quelli della notte” con un intervento di Roberto D’Agostino. Un’epoca, quella, che secondo Grasso aveva «più spessore e meno presunzione», nonostante l’ironia e l’apparente leggerezza del programma. Ecco perché la sua conclusione è tanto amara quanto chiara: «Ho l’impressione che rispetto a 40 anni fa, la tv sia molto regredita. E forse non solo la tv». Un monito che pesa come un giudizio definitivo su una televisione che sembra avere smarrito la grazia.

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