Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

“Portobello”, diffuse le prime immagini dell’attesissima serie di Marco Bellocchio su Enzo Tortora

Serie tv. Il 17 giugno non è una data qualsiasi. È il giorno in cui, nel 1983, Enzo Tortora fu arrestato. Un evento che ha segnato una pagina tragica nella storia della giustizia italiana e che oggi, a oltre quarant’anni di distanza, rivive nelle immagini potenti e dolorose di “Portobello”, la nuova serie firmata Marco Bellocchio. L’attesissima produzione, composta da sei episodi, è il primo titolo italiano originale targato HBO Max, la piattaforma streaming di Warner Bros. Discovery in arrivo nel nostro Paese nel 2026.

Leggi anche: Su Rai 1 la nuova fiction “Il Commissario Buonvino: chi sarà il protagonista

Leggi anche: “Morgane 5” si farà, ma sarà l’ultima: tutto quello che sappiamo sulla stagione finale (SPOILER)

Enzo Tortora, un processo mediatico e giudiziario

La serie diretta da Marco Bellocchio ricostruisce con rigore e intensità la drammatica vicenda del celebre conduttore televisivo, volto amatissimo del programma cult “Portobello”, andato in onda dal 1977 per sette edizioni. Tortora fu coinvolto in una clamorosa inchiesta giudiziaria: accusato da alcuni pentiti di camorra, il conduttore venne arrestato, incarcerato e sottoposto ad un processo lungo, quanto devastante. Fu solo dopo anni di sofferenze e una lotta pubblica tenace, che il suo nome fu definitivamente assolto da ogni accusa. Tuttavia, il prezzo pagato, in termini umani e di reputazione, fu altissimo. Quell’ombra sulla sua vita e sulla sua immagine non si sarebbe più dissolta del tutto.

Leggi anche: “Affari Tuoi” – versione Kids: e se a scartare i pacchi fossero i bambini?

Leggi anche: Perché (ri)vedere “Parthenope” di Paolo Sorrentino su Netflix

Le prime immagini: l’arresto e le parole che pesano come pietre

Nel giorno dell’anniversario del suo arresto, la produzione ha diffuso le prime immagini ufficiali della serie. L’estratto mostra un momento cruciale: Enzo Tortora, interpretato da Fabrizio Gifuni, viene ammanettato all’interno di una caserma della capitale, sotto i flash dei fotografi e lo sguardo implacabile delle telecamere. Una scena che vibra di tensione e indignazione. Il personaggio, accerchiato dalla stampa, pronuncia una frase che risuona come un monito, quasi come una profezia: “Voi giornalisti italiani dovete stare molto attenti a questa vicenda. Guardatela bene tutti, guardatela bene tutti”.

Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva

Successiva
Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure