
È morto a 75 anni, nella sua casa di Cogorno, il cantautore Sandro Giacobbe. È scomparso un volto che ha saputo segnare la memoria degli anni d’oro della canzone italiana: con la morte di Sandro Giacobbe, un filo di nostalgia avvolge chi ha vissuto tra ballate struggenti e cuori infranti. Rimane il silenzio dopo quegli accordi, ma resta viva l’eco di una voce che ha fatto sognare — e, in questi ultimi tempi, di un uomo che ha lottato con coraggio fino all’ultimo respiro.

L’addio a Sandro Giacobbe: un grande della musica che se ne va
Sandro Giacobbe è morto il 5 dicembre 2025, all’età di 75 anni, nella sua abitazione a San Salvatore di Cogorno, nel Levante genovese.
La notizia, confermata da una fonte vicina alla famiglia, ha rapidamente percorso l’Italia: un vuoto profondo nella comunità musicale e tra i tanti che, nelle sue canzoni, hanno ritrovato un pezzo di sé.
Lascia la moglie Marina Peroni e i figli Andrea Giacobbe e Alessandro Giacobbe — compagni di vita e di speranza negli anni più difficili.

Le canzoni che raccontano un’epoca
Sandro Giacobbe ha lasciato un segno profondo nella musica italiana degli anni ’70 e ’80. Con successi come “Signora mia” — brano che lo lanciò nel 1974 — e “Gli occhi di tua madre”, diventato terzo al Festival di Sanremo del 1976, ha saputo dare forma a emozioni universali.
La sua voce, romantica e intensa, toccava temi di amore, malinconia, speranza; molte delle sue canzoni sono rimaste nella memoria collettiva, attraversando decenni e generazioni.
Oltre alla musica, Giacobbe aveva legami profondi con la sua terra: dopo anni a Moneglia, si era trasferito a Cogorno. Aveva anche giocato a calcio nella squadra locale prima di approdare alla Nazionale Cantanti, di cui fu allenatore — un dettaglio che racconta quanto fosse legato non solo all’arte, ma anche alla comunità locale. Tuttavia, la diagnosi di una terribile malattia ha segnato la sua vita negli ultimi anni.
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