
C’erano momenti in cui il tempo sembrava fermarsi. Bastava un colpo alla porta o un rumore sul selciato perché ogni respiro diventasse silenzio. Tra le pareti spesse di una vecchia abitazione, protetta da una porta nascosta, un’intera stanza sembrava sparire agli occhi di chi non doveva sapere. I materassi a terra, le luci spente, i corpi rannicchiati uno accanto all’altro. Tutto in attesa che la paura passasse.
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Tra quelle stanze non circolava solo l’aria densa del pericolo, ma anche la speranza. Una bambina correva da una parte all’altra con la prontezza di chi, pur avendo solo dieci anni, aveva imparato che i giochi erano finiti e che la realtà chiedeva coraggio. Quella bambina conosceva i segnali, sapeva distinguere le urla dagli ordini e i momenti in cui bisognava solo scomparire.
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