La difficoltà più grande: un bambino che non può rispondere
La situazione è resa ancora più drammatica dal fatto che Alain, a causa del suo autismo, non parla e potrebbe non reagire nemmeno se sentisse il suo nome urlato nel bosco. Questo aspetto preoccupa profondamente anche i soccorritori, che stanno tentando un approccio più sensibile, sperando che qualche segnale possa comunque guidarli. La zona attorno al campeggio presenta aree boschive, sentieri impervi e dirupi, e per questo motivo è stato coinvolto anche il soccorso alpino, pronto a intervenire se le ricerche dovessero spostarsi in zone meno accessibili.
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Vertice in prefettura e appelli a chiunque abbia visto qualcosa
Nel frattempo è stato convocato un vertice in prefettura per coordinare al meglio le operazioni e fare il punto sulle prossime mosse. Le autorità continuano a raccogliere testimonianze da chiunque fosse presente nella zona in quel momento. Ogni dettaglio potrebbe fare la differenza. In molti dicono di aver visto qualcosa, ma finora nessun elemento si è rivelato decisivo. Il tempo passa e l’angoscia cresce, mentre l’intera comunità si stringe attorno alla famiglia del piccolo Alain, nella speranza che questo incubo finisca presto con un abbraccio.