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Allarme alimentare, cereali ritirati dal commercio: ecco quali

Il Ministero della Salute ha deciso di richiamare una nota marca di cereali lo scorso 24 maggio. Questi prodotti conterrebbero degli elementi chimici tossici per la salute. L’ingestione dei cereali in questione potrebbe provocare gravi danni al fegato.

Quali sono i cereali ritirati dal commercio

I cereali da non mangiare sono i Crownfield, il cui richiamo è stato disposto dal Ministero della Salute lo scorso 24 maggio. Il problema è legato alla presenza di aflatossine, che sono tossici per l’organismo. Il Ministero della Salute non ha specificato il numero del lotto ritirato. Si tratta però di confezioni da 375 grammi che riportano 29 maggio 2023, 30 maggio 2023 e 4 giugno 2023 come data di scadenza. Se avete acquistato una di queste confezioni di cereali, la raccomandazione delle autorità sanitarie è quella di non consumarli.

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Cosa provocano le aflatossine

Le aflatossine sono tossiche soprattutto per il fegato. Alcuni studi hanno dimostrato che queste molecole, se ingerite in grandi quantità e per lunghi periodi, posso indurre epatocarcinoma. La possibilità che i cereali, o altri prodotti, contengano le aflatossine sono maggiori nei nei Paesi in via di sviluppo, dove la conservazione dei cereali non rispetta standard igienici soddisfacenti e le malattie epatiche (come le epatiti virali) sono più comuni.

Non solo i cereali possono contenere le aflatossine. Soia, legumi, cotone, alcuni tipi di mandorle e le arachidi posso essere contaminati, soprattutto quando le derrate alimentari appaiono palesemente ammuffite. Queste sostanze inoltre agiscono negativamente sul sistema immunitario e favoriscono la comparsa di tumori non per forza al fegato (cistifellea, colon, ghiandole salivari, polmoni, rene, retto, stomaco, tessuto sottocutaneo e osseo). Per fortuna l’ottimizzazione dei controlli e delle fasi di coltivazione, raccolta e stoccaggio fanno si che si possa stare tranquilli e che i cereali non contengano queste sostanze tossiche.
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