
È passato quasi un trentennio da quando, il 10 agosto 1996, la piccola Angela Celentano scomparve durante una gita familiare sul Monte Faito. La sua assenza continua a lasciare un segno indelebile in Italia, ma una recente svolta nel caso ha riacceso la speranza di risolvere questo mistero.
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Il giudice dice no all’archiviazione: si riapre il caso
Nonostante numerosi tentativi investigativi non abbiano portato a risultati concreti, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Federica Colucci, ha preso la decisione di riaprire il caso con nuove indagini in Turchia. Questa svolta sorprendente arriva dopo che il pubblico ministero Giuseppe Cimmarotta aveva suggerito l’archiviazione, ritenendo che la “pista turca” non offrisse prospettive valide.

La famiglia Celentano non ha mai perso la speranza
La riapertura delle indagini ha portato un rinnovato senso di speranza alla famiglia Celentano, che non ha mai smesso di cercare la verità. I genitori di Angela, assistiti dai loro legali, mantengono viva la speranza che la giustizia possa finalmente prevalere. “Non ci siamo mai arresi,” affermano con determinazione, continuando a mantenere viva la memoria della loro bambina.

La pista turca e i possibili nuovi elementi
La “pista turca” rappresenta una delle numerose linee investigative seguite nel corso degli anni, e le nuove indagini potrebbero finalmente fornire elementi decisivi. La famiglia Celentano e i loro avvocati sperano che queste ricerche possano portare alla luce dettagli finora celati, consentendo di mettere fine a un incubo durato troppo a lungo.
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