
Social. Un nuovo caso di comunicazioni offensive sui social ha scosso l’Italia. Il professor Stefano Addeo, 65 anni, noto insegnante di tedesco presso il liceo statale Enrico Medi di Cicciano, è finito al centro delle cronache per un post su X che ha superato ogni limite, arrivando a insultare la figlia minorenne della premier Giorgia Meloni. L’intervento immediato della polizia postale ha permesso di identificare il docente, finora senza precedenti, e di avviare un’indagine che coinvolgerà le autorità giudiziarie. Il profilo incriminato è stato prontamente disattivato. Il professore, in servizio dal 1993, vanta una carriera scolastica di tutto rispetto, con esperienze di insegnamento anche in Trentino, presso l’Istituto Floriani di Riva del Garda. Tuttavia, il suo profilo Facebook, ancora attivo, rivela un lato oscuro: numerosi post animati da odio politico e toni profondamente aggressivi, spesso diretti contro membri del governo.
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Indagini sui contenuti online
L’episodio più recente ha portato alla luce una serie di attacchi verbali rivolti non solo alla premier Meloni, ma anche ad altre figure di spicco come il vicepremier Antonio Tajani e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Gli investigatori stanno attualmente valutando la possibilità che tali espressioni possano costituire ulteriori reati. Solo pochi giorni fa, Addeo ha indirizzato dure parole anche alla deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli. Degno di nota è un post in cui, sotto una foto che ritrae Meloni, Tajani e Salvini mentre stringono la mano al premier israeliano Netanyahu, Addeo ha commentato: “Ai vostri figli la stessa sorte”. Inoltre, il 7 maggio, ha pubblicato un altro commento offensivo relativo al ministro Piantedosi: “La brutta notizia è che è illeso”, riferendosi a un presunto bombardamento in Pakistan. Questi commenti di estrema gravità potrebbero entrare nel fascicolo d’indagine che la Procura di Roma si appresta a esaminare.
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