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Caro bollette, arrivano i controlli dell’Antitrust: quando gli aumenti sono illegittimi

Quali sono le modifiche unilaterali dei contratti delle forniture che si traducono in bollette illegittime

Con l’aumento dei costi delle materie prime ci sono alcuni fornitori che ne approfittano per applicare le cosiddette modifiche unilaterali del contratto: il risultato è che il consumatore dovrà pagare delle bollette che in alcuni casi sono illegittime. Dopo tante denunce, ora finalmente le bollette sono finite sotto la lente dell’Antitrust e l’Arera, l’autorità di regolazione dell’energia elettrica e del gas, a causa di alcune pratiche commerciali ritenute scorrette. Un controllo assolutamente necessario visti i costi che hanno raggiunto le bollette negli ultimi mesi.

Quando le modifiche unilaterali delle bollette sono illegittime

Bollette, quando le modifiche unilaterali sono scorrette

“L’aumento incontrollato dei prezzi dell’energia e lo stato di incertezza generale causato dalle tensioni internazionali stanno coinvolgendo sia i consumatori che gli operatori del settore energetico, traducendosi talvolta in iniziative che possono configurarsi come pratiche commerciali scorrette o violazioni della regolazione di settore”, spiegano in una nota congiunta l’Antitrust e o l’Arera.

A volte i fornitori ne approfittano dell’aumento dei prezzi per usarlo come scusa per aumentare i costi delle forniture, truffando così i consumatori. Quando i fornitori agiscono in maniera illegale? Quando avanzano una proposta di rinegoziazione per sopravvenuto squilibrio delle prestazioni a causa dell’aumento dei prezzi. Insomma il fornitore spiega ad un consumatore che è già suo cliente che gli applicherà un aumento di prezzo (eccessivo) giustificandosi con una forza maggiore, ossia l’aumento della materia prima. Sbagliato perché la modifica dovrebbe essere in ogni caso disposta da un giudice. Il secondo caso di illegittimità è relativo all’esercizio del diritto di recesso dal contratto di fornitura con i propri clienti, anche con effetto immediato e con conseguente attivazione dei servizi di ultima istanza.

Leggi anche: Cosa succede se non si pagano le bollette di luce e gas?

Consumatori esultano: giustizia fatta

“Bene, ottima notizia! Accolte le tesi del nostro esposto”, ha commentato Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, che si è fatta promotrice di diverse segnalazioni. “Proprio ieri abbiamo annunciato l’esposto, in realtà depositato nei giorni scorsi, in cui denunciavamo la violazione da parte di alcune società di luce e gas del mercato libero del Dl Aiuti bis. In pratica stanno modificando unilateralmente i contratti a prezzo fisso, alzando i prezzi, nonostante la legge avesse vietato di farlo fino al 30 aprile 2023″, ha spiegato l’esperto.

“Molti consumatori hanno ricevuto avvisi di modifica abbondantemente dopo il 10 agosto, addirittura a settembre. Per aggirare il Dl Aiuti, invitano il consumatore a sottoscrivere un nuovo contratto, avvisandolo che, in mancanza, il vecchio contratto verrà cessato e, di conseguenza, passerà per la luce al Servizio di maggior tutela e per il gas al Fornitore di ultima istanza, notoriamente più caro”. Una pratica scorretta che pesa sui consumatori già appesantiti dalle enormi tasse da pagare. “Speriamo sia ora bloccato dalle due Authority”, ha comunicato il presidente dell’UNC.

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