
Il caso dei coniugi Roman e Anna Novak, scomparsi il 2 ottobre nella località turistica di Hatta vicino a Dubai e trovati morti settimane dopo, continua a sconvolgere l’opinione pubblica internazionale. Una trappola meticolosamente orchestrata si è trasformata in una delle pagine più oscure della cronaca recente: la coppia è stata vittima di un rapimento violento, estorsioni e infine un duplice omicidio con occultamento dei cadaveri. Ma ora, dalle indagini emergono ulteriori inquietanti dettagli.

Contesto finanziario e legami internazionali
Roman Novak era noto nell’ambiente delle criptovalute per la fondazione della piattaforma Fintopio, con la quale aveva raccolto investimenti per oltre 300 milioni di sterline. Già in passato era stato accusato di frode in Russia, dove aveva scontato una condanna prima di trasferirsi negli Emirati Arabi Uniti sotto regime di libertà vigilata. Secondo gli investigatori, il movente principale del crimine resterebbe collegato a questa enorme somma: i rapitori puntavano a impossessarsi dei fondi digitali, ritenendo che la coppia ne avesse ancora il controllo.

Il piano criminale degli pseudo-investitori
La vita pubblica dei Novak, caratterizzata da ostentazione di lusso e rapporti con personalità di spicco — tra cui il miliardario Pavel Durov — aveva attirato l’attenzione su di loro, esponendoli ulteriormente. Le loro attività online, ricche di immagini e riferimenti a viaggi esclusivi e affari globali, potrebbero averli resi bersaglio ideale di un’organizzazione criminale ben strutturata, capace di sfruttare sia le vulnerabilità personali che quelle tecnologiche.
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