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“È il suo”: Garlasco, i risultati delle analisi dell’incidente probatorio

I consulenti: nessuna svolta, ma si attendono nuove analisi

Il consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra, ha confermato a Fanpage.it che non ci sono elementi di particolare rilievo emersi finora: “Sul frammento di tappetino, laddove c’era una traccia che non aveva dato responso, si è confermata la natura ematica, come già era stato verificato a suo tempo. Nulla di più”, ha dichiarato. Anche l’analisi dei tamponi biologici di Chiara non ha restituito informazioni nuove o inattese, secondo quanto riportato. Ora l’attenzione si sposta sull’esame delle tracce di Dna trovate sotto le unghie della vittima, che saranno valutate nei prossimi giorni.

A questo proposito, Luciano Garofano, ex comandante del Ris e consulente di Andrea Sempio, ha precisato che il perito nominato dal gip dovrà prima acquisire la documentazione delle analisi precedenti effettuate dal dottor De Stefano e dallo stesso Ris, per poi confrontare i dati con quelli attuali.

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Un’indagine ancora aperta: Sempio indagato, Stasi resta condannato

Il nuovo filone investigativo si è aperto con l’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, accusato di concorso nell’omicidio con altri soggetti, tra cui Alberto Stasi, che resta l’unico condannato in via definitiva a 16 anni per il delitto di Garlasco. La riapertura del caso si è resa necessaria dopo la presentazione di nuovi elementi da parte della difesa, che da tempo chiedeva una revisione degli accertamenti tecnici.

Ora, mentre le analisi continuano, resta da capire se dalle tracce ancora da esaminare, in particolare quelle sotto le unghie di Chiara, potranno emergere elementi in grado di modificare il quadro giudiziario consolidato. Per ora, le novità emerse confermano le tesi già note, senza rovesciare l’impianto probatorio che ha portato alla condanna di Stasi. Ma il caso, dopo 18 anni, resta aperto.

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