Primo caso di febbre Oropouche in Italia. Il dipartimento di malattie infettive tropicali e microbiologia dell’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar ha diagnosticato la malattia e ora la paziente è in isolamento. Cos’è la febbre Oropouche e quali sono i sintomi per riconoscerla? Quanto è pericolosa per l’uomo? Le parole di Federico Giovanni Gobbi, direttore del dipartimento di malattie infettive, tropicali e microbiologia dell’Irccs di Negrar, sulla malattia. (Continua dopo le foto)
Leggi anche: Tragedia del Natisone, la Procura dispone nuovi “Accertamenti tecnici”: cosa succede ora
Leggi anche: Kate e William, gossip velenoso sul presunto divorzio: cosa succede
Primo caso di febbre Oropouche in Italia
La febbre Oropouche è causata da un virus diffuso normalmente nella regione amazzonica. Intatti, la paziente che ha contratto la malattia (che al momento si trova nell’ospedale specializzato in provincia di Verona), ha viaggiato di recente nella regione tropicale caraibica. Il virus è isolato nel laboratorio ad alto livello di biosicurezza Bsl3 del Dipartimento, primo passo per poter sviluppare test diagnostici specifici e studi sulla capacità di veicolare il virus da parte dei potenziali vettori diffusi anche da noi. “La febbre Oropouche è causata dall’omonimo virus (Orov), scoperto nel 1955 nel sangue di un lavoratore forestale di Trinidad e Tobago. Ciò che è più rilevante è che si tratta di un virus che viene trasmesso all’uomo dalle punture di insetti, in particolare moscerini e zanzare. Dall’ultimo aggiornamento epidemiologico risultano tra la fine del 2023 e il 2024 più di 5.000 casi di febbre Oropouche in Bolivia, Brasile, Colombia e Perù, e ultimamente anche a Cuba”, ha spiegato l’esperto come riporta La Repubblica. (Continua dopo le foto)
Leggi anche: Palazzo va a fuoco in Italia, è strage: ci sono morti e feriti
Leggi anche: Dramma in spiaggia, muore folgorato mentre fa il bagno: come è successo (VIDEO)
I sintomi della febbre Oropouche
La paziente che ha contratto la febbre Oropouche presentava i classici sintomi che caratterizzano altre febbri virali tropicali, come la Dengue, Zika o Chikungunya. “Febbre alta (oltre i 39°C) accompagnata da mal di testa, dolore retrorbitale, malessere generale, mialgia, artralgia, nausea, vomito e fotofobia. In casi sporadici, può portare a meningite ed encefalite”, fa sapere Concetta Castilletti, responsabile dell’Unità di Virologia e Patogeni emergenti dell’Irccs. I sintomi compaiono dopo 3-8 giorni dalla puntura dell’insetto vettore. “Nel 60% circa dei casi dopo la prima fase acuta i sintomi si ripresentano, in forma meno grave: di solito da due a dieci giorni, ma anche dopo un mese dalla prima comparsa”, ha precisato l’esperta. Dopo che il primo caso europeo è arrivato in Italia, cosa rischiamo?
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva
