
Martina uccisa a 14 anni dall’ex fidanzato, interviene Paolo Crepet: “Di chi è la colpa”. È esplosa con violenza sulle pagine dei giornali l’ennesima, devastante notizia: un nuovo femminicidio, accaduto ad Afragola (Napoli), stavolta a spezzare la vita di una giovanissima.
Una ragazza di 14 anni uccisa da chi diceva di amarla. Un ex fidanzato di 19 anni che non accetta la fine, che si trasforma in carnefice. Ma davvero tutto si riduce a un “raptus”? O c’è una responsabilità più profonda, più diffusa, più scomoda da ammettere? Paolo Crepet, psichiatra e voce lucida nel caos mediatico, interviene senza mezzi termini. E le sue parole – dure, dirette, implacabili – meritano di essere ascoltate, perché chiamano in causa tutti noi.
Leggi anche: Malore improvviso agli internazionali di tennis, si accascia davanti a tutti: partita sospesa
Leggi anche: Pierina Paganelli, il caso verso la chiusura: cosa sta succedendo


Femminicidio a Afragola: Martina, 14 anni, uccisa dall’ex
La tragedia si è consumata ad Afragola, alle porte di Napoli: Martina, solo 14 anni, è stata uccisa da un ragazzo di 19, un ex fidanzato che non accettava la fine della loro relazione. Una dinamica purtroppo fin troppo nota, in un’Italia in cui i femminicidi sono una drammatica costante. Un gesto che qualcuno, con imperdonabile leggerezza, potrebbe ancora tentare di derubricare a “impulso”, a “follia improvvisa”.
Leggi anche: Denisa scomparsa, la terribile notizia: cosa le avrebbero fatto

L’intervento dello psichiatra Paolo Crepet
Crepet, invece, demolisce questa retorica con fermezza: “Il raptus è un’insolenza per l’umanità”, ha dichiarato all’Adnkronos. “Chi afferma che ci sono esseri umani che fino al sabato pomeriggio sono dei santi e poi lunedì sono dei feroci assassini, lo raccontino nelle più brutte favole della storia”.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva