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Filippo Turetta, la lettera dei detenuti: cosa è successo in carcere

Social. Filippo Turetta, la lettera dei detenuti: cosa è successo in carcere. Si è concluso nel peggiore dei modi il caso della scomparsa di Filippo Turetta e Giulia Cecchettin, i due ex fidanzati 22enni di cui si sono perse le tracce da sabato 11 novembre in Veneto, dove vivevano con le loro famiglie. Il corpo senza vita della ragazza è stato rinvenuto nei pressi del lago di Barcis, a Pordenone, dopo 7 giorni di ricerche, mentre il giovane è stato fermato in Germania, vicino a Lipsia. Ora si trova in carcere in Italia. Proprio dal luogo di reclusione sono giunte delle novità, ovvero una lettera dei detenuti. (Continua a leggere dopo la foto)

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Filippo Turetta, la lettera dei detenuti: cosa è successo in carcere

Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la 22enne di Vigonovo uccisa dall’ex fidanzato, ai microfoni di Storie italiane, ha dichiarato: “Ai genitori di Filippo Turetta do un grande abbraccio. Forse io tornerò a danzare sotto la pioggia, a fare un sorriso, loro faranno molta fatica quindi hanno tutta la mia comprensione e il mio sostegno”. Intanto dal carcere è giunta una nuova indiscrezione: sembra che Filippo Turetta, l’omicida, non abbia seguito in tv i funerali della giovane da lui uccisa a coltellate. In più, nei giorni scorsi, molto si è detto su una presunta rivolta degli altri detenuti del carcere di Verona.

L’irritazione nella struttura penitenziaria era stata resa nota dall’associazione “Sbarre di zucchero”, che aveva fatto presente il malcontento di reclusi e familiari: “Gli avvocati dei detenuti hanno fatto fatica a incontrare i propri assistiti per colpa dei giornalisti/fotografi”. Come riporta Leggo, una donna aveva confidato alla vicepresidente Micaela Tosato: “I ragazzi dentro sono seguiti meno del solito perché, come ha detto un brigadiere al mio compagno, adesso bisogna pensare al nuovo arrivato vip. Che schifo, sono sempre più schifata. E stamattina l’assassino ha il permesso di incontrare i genitori, nonostante non sia giorno di colloqui per la sua sezione”. (Continua a leggere dopo la foto)

Una situazione complessa dal carcere

Poi è arrivata la lettera scritta direttamente dal carcere. I detenuti avrebbero scritto: “Non c’è stata alcuna protesta da parte nostra per la consegna dei libri dovuti a Turetta. Tenendo conto che è indagato per un reato diverso dal nostro, la popolazione carceraria non avrebbe acconsentito ad agevolazioni di favore rispetto ad altri”. E ancora: “Vogliamo precisare il disgusto nell’aver visto giudizi in diretta prima che Filippo o qualsiasi indagato fosse sentito, e senza rispetto dei genitori, colpiti entrambi da una violenza psicologica”.

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