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Giada gettata dal cavalcavia dal compagno: svolta da esami tossicologici

Giada Zanola esami tossicologici

La triste vicenda sulla morte di Giada Zanola ha sconvolto tutti. La ragazza sarebbe stata gettata dal cavalcavia dal compagno, finendo sulla A4. Giada è stata poi investita da un camion e l’impatto non le ha lasciato scampo. Amici e i parenti della donna hanno assicurato che Giada Zanola non aveva mai manifestato l’intenzione di togliersi la vita e non l’avrebbe fatto. Il compagno, Andrea Favero, al momento è in carcere e su di lui pende l’accusa di omicidio volontario aggravato. I risultati degli esami tossicologici sul corpo di Giada Zanola rappresentano un elemento che potrebbe dare una svolta al caso. (Continua dopo le foto)

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Gettata dal cavalcavia sulla A4, i risultati degli esami tossicologici di Giada Zanola

La morte di Giada Zanola

Giada è stata trovata morta un mese fa sulla A4, all’altezza di Vigonza, comune in provincia di Padova. La donna sarebbe stata gettata dal cavalcavia dell’autostrada. Gli investigatori hanno subito sospettato che non si trattasse di suicidio. Già dalle prime indagini, hanno scoperto che tra Giada e il compagno qualcosa non andava. La 34enne, originaria di Brescia, aveva comprato casa due anni fa insieme al figlio di tre anni e al compagno, Andrea Favero, proprio nel comune di Vigonza. Secondo le prime testimonianze, i due si sarebbero dovuti sposare a settembre, ma la donna aveva deciso di annullare tutto pochi mesi prima del matrimonio perché non stava più bene con Favero. Lui però non accettava la fine della relazione e proprio quella tragica notte, i due avevano litigato. (Continua dopo le foto)

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Gettata dal cavalcavia sulla A4, i risultati degli esami tossicologici di Giada Zanola

Dai test condotti dal medico legale incaricato dalla Procura degli esami post mortem, è emerso che nel corpo di Giada Zanola vi erano tracce di benzodiazepine. Si tratta di una sostanza contenuta in diversi farmaci con proprietà sedative, ipnotiche e ansiolitiche che provocano sonnolenza e stordimento. La ragazza avrebbe assunto il benzodiazepine nelle ore precedenti il delitto. Giada in passato aveva sofferto di problemi psicologici. Tuttavia, al momento della sua morte, non risultano prescrizioni per lei di farmaci contenenti il benzodiazepine da parte dei medici. Il sospetto è che quindi il compagno possa averle dato qualcosa per stordirla. E c’è un’altra testimonianza che potrebbe confermare questa versione.

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