Gianluca Vialli malattia sintomi. Il mondo intero sconvolto dalla morte di Gianluca Vialli. L’ex calciatore si è spento all’età di 58 anni dopo aver lottato a lungo contro una grave malattia. Da tempo era ricoverato in un ospedale di Londra, dove è morto. Il medico che l’ha operato, Alessandro Zerbi, svela qual è il primo sintomo al quale bisogna fare attenzione. (Continua…)
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Gianluca Vialli, i sintomi della malattia
L’ex calciatore Gianluca Vialli è morto ieri, nel giorno dell’Epifania, all’età di 58 anni. Da tempo l’ex attaccante di Juventus e Sampdoria era ricoverato in un ospedale a Londra. Le sue condizioni sembravano stabili, ma ieri è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere. Dopo Sinisa Mihajlovic, il mondo del pallone dice addio ad un altro dei suoi esponenti. Gianluca Vialli è stato un pilastro della Serie A e della nazionale italiana. Nell’estate del 2020 ha partecipato alla spedizione vittoriosa degli Azzurri agli Europei. L’ultima gioia prima di ripiombare nell’abisso della malattia. Gianluca ha combattuto a lungo, ma alla fine ha alzato bandiera bianca.
Il medico che l’ha operato, Alessandro Zerbi, svela qual è il primo sintomi a cui bisogna fare attenzione nel caso della malattia di Gianluca Vialli. L’ex calciatore aveva un tumore al pancreas e il medico dice che il primo sintomo di Vialli è stato un ittero, ovvero l’ingiallimento della pelle e della parte bianca degli occhi. L’Istituto Superiore di Sanità, però, avverte che qualsiasi malattia che interferisca con il trasporto della bilirubina dal sangue al fegato e con la sua eliminazione può causarlo. Altri segni dell’ittero sono le feci chiare e le urine scure. (Continua dopo la foto…)
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Le parole del medico che ha operato Vialli
Alessandro Zerbi è il medico che nel 2017 ha operato Gianluca Vialli per il tumore al pancreas. In un’intervista rilasciata al Giornale, il dottore ha rivelato: “Quell’intervento di duodenocefalopancreasectomia era andato bene”. Il medico poi va nello specifico e spiega in che cosa consiste l’intervento: “Asportazione del duodeno e della testa del pancreas. È estremamente complessa. Perché può dare infezioni, emorragie e fistole nelle prime settimane dopo l’intervento. La convalescenza non è rapidissima, ci vogliono alcune settimane“. I fattori di rischio sono il fumo, il sovrappeso, un’alimentazione ricca di grassi e povera di fibre e uno stile di vita sedentario. In alcuni casi può incidere anche la familiarità, ovvero avere due casi di parenti stretti che si sono ammalati di questo tumore.