Giorgio Armani ha avuto come compagno Sergio Galeotti, che è stato a lungo il suo braccio destro. L’uomo che è stato un punto fermo nella vita dello stilista italiano, è morto nel 1985, a soli 40 anni, per una grave forma di leucemia. Conosciuto nel lontano 1966, Sergio Galeotti è stato al fianco di Armani nella vita e nel lavoro. All’inizio come grandi amici, poi come amanti. Il noto stilista ha fatto il suo coming out nel 2000 sulle pagine dell’edizione americana di «Vanity Fair». Ed è in quell’occasione che ha raccontato per la prima volta il suo rapporto con l’architetto Sergio Galeotti. Leggi anche l’articolo —> Michael Schumacher, le foto scattate di nascosto dopo l’incidente in vendita a un milione
Giorgio Armani: chi era il suo compagno morto per un male incurabile
A «Vanity Fair» Giorgio Armani ha confessato: «Tutto quello che ho fatto nel lavoro l’ho fatto per Sergio. E Sergio ha fatto tutto per me. Amore è un termine troppo riduttivo. Era una grande complicità, nei confronti della vita e del resto del mondo». Ed è proprio con lui che ha fondato la sua fortunata società, la Armani Spa, nel 1975. Un rapporto che è andato avanti serenamente fino alla scoperta della malattia di lui. Sergio Galeotti è stato colpito da una leucemia fulminante. Un evento drammatico che ha segnato profondamente la vita dello stilista, che voleva mollare tutto. «Poi realizzai che abbandonare avrebbe significato rinunciare a tutte le speranze che Sergio aveva messo nel nostro lavoro. Mi feci forza. Riuscii in qualche modo a tirare avanti, facendomi forte di questo momento», ha confessato Armani. (continua a leggere dopo le foto)
La grande storia d’amore con Sergio Galeotti
Lo stilista ha raccontato alla rivista americana che inizialmente il suo rapporto con Sergio era un po’ come tra padre e figlio, «poi si è evoluto in qualcosa di differente». «Amore è un termine troppo riduttivo. Era una grande complicità, nei confronti della vita e del resto del mondo», ha detto Armani. Sergio Galeotti è stato curato all’Istituto Pasteur di Parigi e a New York si è spento nel ’85. Il giorno dopo la scomparsa dell’uomo, Giorgio Armani disse a «Repubblica»: «Senza Sergio probabilmente non saremmo qui. Sin dall’inizio si è dimostrato un talent scout eccezionale. Di Sergio oltre all’immaginazione, alla grinta, al coraggio e alla fantasia, mi hanno sempre colpito la straordinaria pulizia interna, il rigore, l’onestà, il fascino e il rispetto per gli altri». (continua a leggere dopo le foto)
Giorgio Armani e il dolore per la malattia del suo compagno
A seguito di quel tremendo lutto Armani si è dedicato anima e corpo al lavoro. Secondo la rivista Forbes è al secondo posto nella classifica degli uomini più ricchi del nostro Paese. Parlando della nascita della sua impresa di moda, lo stilista ha detto di essere stato fortunato. Ad aver contribuito il periodo storico: «Negli anni Ottanta i giovani guadagnavano la scena e una loro indipendenza, ma per il loro abbigliamento l’offerta era scarsa. Non c’era nulla che seguisse il culto nascente della griffe. Il vuoto di mercato era evidente, così ho pensato di inserirmi con una proposta: una linea che nascesse dalla mia attenzione ai cambiamenti della società, a prezzi più accessibili. La risposta è stata immediata, travolgente, e l’aquilotto è diventato un simbolo in cui riconoscersi e aggregarsi». Leggi anche l’articolo —> Meghan Markle è sparita dopo la pubblicazione di “Spare”: cos’è successo