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Lutto nel giornalismo italiano, ci lascia un grande

Morto Riccardo Regi

È morto il giornalista Riccardo Regi. La notizia della sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile tra i colleghi e gli amici. “Ric non c’è più”, è stato il messaggio che ha annunciato la triste notizia. Un messaggio breve, ma che racchiudeva in sé tutto l’affetto e la stima che tutti nutrivano per lui. Il suo funerale si terrà sabato 17 maggio alle ore 10 nella chiesa di San Donato, a Elce. A lui, che ha dedicato la sua vita al giornalismo e alla cultura, rimarrà il ricordo di un uomo che ha saputo coniugare professionalità e umanità, lasciando un’impronta indelebile nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.

Nonostante la sua assenza fisica, Riccardo continua a vivere attraverso le sue parole, i suoi articoli, le sue storie. Ogni suo scritto è un testimone del suo impegno, della sua passione, della sua dedizione al mestiere. E così, mentre la redazione si prepara a salutarlo per l’ultima volta, il suo spirito rimane vivo, pronto a ispirare le future generazioni di giornalisti che avranno la fortuna di leggere le sue opere e di apprendere dalla sua esperienza.

Chi era

Nato a Perugia nel 1959, Riccardo Regi aveva intrapreso il suo percorso nel mondo del giornalismo con umiltà e determinazione. Laureato in Lettere nel 1983, aveva iniziato la sua carriera come insegnante, ma presto aveva capito che la sua vera vocazione era nel raccontare storie, nel dare voce a chi spesso non ne aveva. Così, nel 1990, diventò giornalista professionista, iniziando a lavorare per il Corriere dell’Umbria.

La sua ascesa fu rapida e meritata. In breve tempo, divenne vice direttore del Corriere dell’Umbria, ruolo che ricoprì con dedizione per ben 18 anni. Durante questo periodo, contribuì in modo significativo alla crescita e al consolidamento del gruppo editoriale, portando avanti con passione e competenza ogni progetto che gli veniva affidato.

Oltre alla sua carriera giornalistica, Riccardo era un uomo di cultura e di passioni. Amante della musica, nel 1975 fu tra i fondatori della band “L’Estate di San Martino”, gruppo che quest’anno ha celebrato i suoi 50 anni di attività. La sua passione per la musica non era solo un hobby, ma un vero e proprio stile di vita che trasmetteva anche ai colleghi, creando un ambiente di lavoro stimolante e creativo.

Tifoso della Ferrari e del Perugia, ma anche simpatizzante dell’Inter, Riccardo era un uomo dalle mille sfaccettature, capace di apprezzare le piccole cose della vita e di trasmettere questa sua visione anche a chi gli stava vicino.

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