
“Missili puntati sull’Europa”: Putin choc, cosa sta succedendo. Nell’attuale clima di tensione internazionale, mentre si cerca disperatamente una soluzione diplomatica a un conflitto che da anni affligge l’Europa orientale, la Russia introduce un nuovo elemento di preoccupazione per il continente europeo. Sebbene isolata sul piano geopolitico, Mosca si dimostra ancora una volta strategicamente influente, annunciando un piano militare che potrebbe alterare gli equilibri mediterranei e continentali.
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Ordine globale in bilico? Cresce la tensione tra potenze
In un contesto globale sempre più segnato da tensioni crescenti e da un equilibrio internazionale che appare ogni giorno più precario, ogni mossa politica assume un peso decisivo. I grandi leader mondiali si trovano di fronte a responsabilità immense, in un gioco diplomatico dove il margine di errore si assottiglia pericolosamente. In questo clima di instabilità, l’attenzione si concentra inevitabilmente sulle grandi potenze, i cui rapporti sembrano degenerare più che trovare nuovi punti d’intesa.
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Torna la logica della Guerra Fredda: la mossa di Putin
Nel mondo occidentale cresce il timore verso le mosse della Russia e del presidente Putin, che, con parole e azioni, non mostra alcuna intenzione di disinnescare la tensione alimentata dall’invasione dell’Ucraina. L’ultimo segnale di un’escalation preoccupante arriva proprio da Mosca, dove — come riferisce il Corriere della Sera — il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha annunciato la fine della «moratoria unilaterale» sul trattato INF, firmato nel 1987 da Reagan e Gorbaciov per vietare i missili a corto e medio raggio (tra i 500 e i 5.000 chilometri).
Questo passo segna un ritorno a una logica di deterrenza militare propria della Guerra Fredda: una strategia di riarmo che cancella decenni di accordi sul disarmo e riporta al centro del confronto la possibilità concreta di uno scontro diretto tra potenze nucleari. Ma cosa sta succedendo esattamente?
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