
Tragedia del Natisone, cos’è l’effetto “freezing” che ha paralizzato i tre giovani? Emergono nuove considerazioni sulla tragica vicenda che ha visto tre ragazzi travolti e inghiottiti dal fiume in piena. Una giornalista ha cercato di ricostruire gli ultimi momenti del gruppo cercando di spiegare perché non sono riusciti a salvarsi. (Continua a leggere dopo la foto…)
Leggi anche: “Questa immagine mi devasta”: Alessia Marcuzzi, il post commovente sulla tragedia del Natisone
Leggi anche: Tragedia del Natisone, il dolore del papà di Patrizia

Tre ragazzi inghiottiti dall’acqua: la tragedia del Natisone
La tragedia del Natisone, accaduta nei giorni scorsi in Friuli, ha lasciato nello sconforto il Paese. Il video dell’abbraccio dei tre ragazzi che lottavano con tutte le forze per contrastare la forza del fiume in piena aveva fatto in qualche modo sperare in un epilogo diverso. Abbiamo assistito con il fiato sospeso alle ricerche conservando fino all’ultimo la speranza che i ragazzi avessero trovato un modo di salvarsi, ma la realtà è stata più cruda. Ora rimangono l’amarezza e l’incredulità per una tragedia che avrebbe potuto essere evitata. Ma vediamo più nel dettaglio di cosa si sta parlando. (Continua a leggere dopo la foto…)
Leggi anche: Dispersi nel Natisone, la Procura ha preso un’importante decisione

Le domande dopo la tragedia: avrebbero potuto salvarsi?
Nel caso di tragedie come quelle del Natisone, sorge spontaneo chiedersi se le cose avrebbero potuto andare diversamente: I ragazzi erano inconsapevoli del pericolo? La piena è arrivata così repentinamente da non lasciare scampo o c’è stata una finestra che i giovani avrebbero potuto sfruttare per mettersi in salvo? Facendosi strada tra il dolore per la scomparsa delle due giovanissime, Patrizia e Bianca, e per il Cristian ancora disperso, si cercano ora delle risposte. Ecco cosa sappiamo sugli ultimi tragici minuti dei tre ragazzi a partire dalla ricostruzione degli esperti.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva