Cosa fare in caso di allerta alimentare: i consigli utili
In presenza di un richiamo alimentare, il Ministero della Salute raccomanda sempre ai cittadini di non consumare il prodotto e di verificare immediatamente lotto e data di scadenza. Se il prodotto è riconducibile al lotto indicato nell’allerta, può essere restituito anche senza scontrino, purché acquistato nello stesso punto vendita in cui è stato distribuito. Le catene di supermercati, come Penny Market in questo caso, sono tenute a pubblicare il richiamo sui propri siti web, nei punti vendita e, quando possibile, comunicare direttamente ai clienti in possesso della fidelity card. In caso di sintomi dopo il consumo di un prodotto potenzialmente contaminato, è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico o al pronto soccorso, segnalando l’alimento sospetto. La prevenzione, in questi casi, è fondamentale per ridurre i rischi.

Allarmi sempre più frequenti: sintomo di controlli più severi?
I richiami alimentari registrati nelle ultime settimane stanno diventando sempre più frequenti, suscitando preoccupazione tra i consumatori. Tuttavia, gli esperti rassicurano: non si tratterebbe tanto di un aumento delle contaminazioni, quanto di un miglioramento nei sistemi di controllo e tracciamento. Come ha spiegato in un’intervista al Sole 24 Ore il microbiologo Andrea Romano, «la presenza di corpi estranei o contaminanti in un alimento non è necessariamente indice di trascuratezza dell’azienda. Oggi i controlli sono molto più sofisticati e severi, e anche minime anomalie vengono tracciate in tempo reale e segnalate pubblicamente». Un segnale positivo, insomma, anche se resta l’urgenza di garantire standard di sicurezza alimentare più alti, soprattutto in vista della stagione estiva, quando il consumo di dolci e alimenti confezionati tende a crescere.