
Un duro scontro familiare si è consumato pubblicamente tra Simone Leoni, neoeletto segretario nazionale dei Giovani di Forza Italia, e suo padre Silvio Leoni, giornalista ed ex inviato di guerra. Il motivo? Una violenta invettiva del giovane Leoni contro Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, definito “Generale della codardia”. Parole che hanno scatenato la reazione del padre, sfociata in una lettera aperta durissima, pubblicata su Il Tempo e indirizzata al direttore Tommaso Cerno, in cui l’uomo esprime il suo “sdegno” per quanto pronunciato dal figlio. Un caso che va ben oltre la politica e che agita le acque nel partito fondato da Berlusconi.
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Simone Leoni, le accuse a Vannacci e la reazione del padre
«Hai detto cose false, vergognose, infondate». Così Silvio Leoni si rivolge al figlio Simone, contestandogli duramente le parole usate contro il generale Vannacci, accusato dal giovane azzurro di aver diffuso pensieri discriminatori e di essere corresponsabile del disagio psicologico che ha condotto al suicidio alcuni ragazzi. Per il padre, queste affermazioni sono inaccettabili: «Hai attribuito pensieri contro disabili, gay e neri che lui non ha mai, e sottolineo mai, espresso né nel suo libro né altrove». Nel suo racconto, il giornalista ricorda di aver conosciuto personalmente Vannacci nel 1993, quando era ancora un giovane tenente del 9° Col Moschin in Somalia. «Era lì, rischiava la vita ogni giorno. Io c’ero con quei ragazzi. E sono parole come le tue a ferire chi ha servito il Paese davvero». Il tono della lettera è netto, personale, pieno di disillusione e amarezza. Una presa di posizione che colpisce per la sua durezza e che rende lo scontro ancora più eclatante.

“Hai usato i metodi della sinistra che disprezzi”: il paragone con Fini
Silvio Leoni allarga il raggio della critica e accusa il figlio di aver agito con lo stesso metodo usato, a suo dire, da un “alleato traditore contro Berlusconi”. Il riferimento è chiaro: Gianfranco Fini. E lo dice senza giri di parole: «Nessuno te lo dirà mai. Tocca a tuo padre dirtelo». Per l’ex inviato, l’attacco a Vannacci è figlio della stessa logica che ha cercato di colpire altri leader politici con argomenti pretestuosi e campagne mediatiche “in stile sinistra”.
A colpire di più, però, è la frase finale, un vero affondo personale: «Tu non sei degno neanche di spolverare gli anfibi al generale Vannacci». Una frase che fa da epilogo a una lettera piena di dolore paterno e di rivendicazione professionale e morale, in cui Leoni senior non risparmia niente al figlio. E lo accusa anche di ignorare completamente «il coraggio» che lui stesso dice di aver visto sul campo, tra paracadutisti e incursori. Come ha risposto a tutto ciò il figlio?
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