
Una scena impensabile fino a pochi mesi fa si è materializzata oggi in Vaticano: Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza privata il cardinale Angelo Becciu, ex prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi e figura centrale nel più discusso processo vaticano degli ultimi decenni. Un segnale fortissimo, che riapre una vicenda mai davvero chiusa e che rischia ora di riscrivere gli equilibri interni alla Santa Sede. Chi si aspettava una linea di rigida continuità con il pontificato di Francesco è rimasto spiazzato: il nuovo Papa sembra voler rimettere mano al dossier più spinoso del pontificato precedente.
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L’esclusione dal Conclave e il “caso Becciu”
Angelo Becciu si era escluso dal Conclave che ha portato all’elezione di Leone XIV, in ossequio alla volontà – mai formalmente smentita – di Papa Francesco. Due lettere di esclusione, mostrate a pochi intimi dal Segretario di Stato Parolin, avrebbero sancito il suo allontanamento. Ma su quelle lettere si addensano da tempo sospetti: persino il cardinale Versaldi ne ha messo in dubbio l’autenticità, così come la legittimità dell’intera esclusione. La sentenza che ha condannato Becciu per peculato, infatti, non ha mai dimostrato un arricchimento personale: “peculato senza pecunia”, lo definiscono ironicamente in molti ambienti ecclesiastici. E proprio questa contraddizione ha alimentato per anni le tesi complottiste.
Le chat che fanno tremare il Vaticano
A gettare benzina sul fuoco sono state le chat WhatsApp desecretate nelle ultime settimane e pubblicate senza filtri da Domani e Il Giornale. Le conversazioni coinvolgono figure chiave come il Promotore di Giustizia Alessandro Diddi, la lobbista Francesca Immacolata Chaouqui e Genevieve Ciferri, vicina al controverso testimone Alberto Perlasca. I contenuti parlano chiaro: si ipotizza la redazione di un memoriale costruito a tavolino per incastrare Becciu, una trama che punta dritta al cuore del sistema giudiziario vaticano.
Tutto questo materiale è ora al vaglio del relatore speciale dell’ONU Margaret Satterhwaite, che si occupa dell’indipendenza dei magistrati nel mondo. L’indagine è partita grazie a una denuncia legale presentata dagli avvocati del finanziere Raffaele Mincione, anch’egli coinvolto nello scandalo legato alla compravendita del palazzo di Londra e condannato in Vaticano ma assolto dalla giustizia britannica.
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