
Ha lasciato la sua villetta di New Lenox, nell’Illinois, per volare a Roma e stringere tra le braccia il fratello diventato Papa. John Prevost, 71 anni, è arrivato nella capitale italiana nella mattinata del 22 aprile, il volto stanco per le nove ore di volo, ma visibilmente emozionato per “l’elezione di Robert”. Cosa ha fatto John Prevost dopo che è arrivato a Roma?
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Papa Prevost, il fratello John arriva a Roma: le sue parole
La scena si svolge in via Paolo VI, all’ingresso della casa dell’Ordine di Sant’Agostino, dove Papa Leone XIV ha vissuto per anni e dove John alloggerà nei prossimi giorni. Cammina spedito, abbigliamento sportivo, occhiali come quelli del fratello, la somiglianza è evidente: non solo nei tratti, ma anche nel modo di fare. Nonostante la stanchezza dopo 9 ora di viaggio, il fratello del Pontefice ha dedicato del tempo a rispondere alle domande dei giornalisti. “Non l’ho ancora visto, ma ci incontreremo presto”, dice in inglese a mezza voce, consapevole dell’attenzione mediatica che lo circonda. John resterà a Roma almeno fino a martedì, forse anche oltre, per assistere alla cerimonia d’intronizzazione prevista per domenica 18 maggio.
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Un legame forte nonostante la distanza
La loro è una storia di fratellanza semplice e solida, coltivata nel tempo nonostante la distanza. “Robert è andato via di casa molto presto per iniziare il suo cammino missionario, ma non ci siamo mai persi di vista”, racconta John. Le telefonate erano frequenti. L’ultima è arrivata proprio prima del Conclave, e poi subito dopo l’elezione: una conversazione breve, intensa. “Quando è stato eletto io ero a casa, davanti alla tv. Quando ho sentito il suo nome non ci credevo. Ma quando l’ho visto affacciarsi dalla Loggia… che emozione. Sono davvero fiero di lui”. Il nuovo Pontefice ha lasciato un’impronta fin dall’infanzia. “Si capiva che sarebbe diventato prete. Ma mai avremmo immaginato Papa”, racconta sorridendo. Oggi John lo osserva con orgoglio e una punta di apprensione. “Ora che è Papa, tutti lo guarderanno. È una grande responsabilità, è il primo Pontefice americano”.
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