Pensioni 2023, cosa cambia – Salgono le cifre per chi andrà in pensione l’anno prossimo, per chi è andato e per chi lo farà a fine anno. Difatti sono stati modificati i coefficienti di trasformazione del montante contributivo, utili per stabilire l’assegno mensile. La notizia la troviamo nel decreto del 1 dicembre 2022, pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro su indicazione dell’Istat, che fissa i «coefficienti di trasformazione del montante contributivo» applicabili ai pensionamenti del prossimo biennio. Vediamo tutte le novità. Leggi anche l’articolo —> Busta paga più ricca a dicembre 2022 per alcuni italiani: fino a 1000 euro in più
Pensioni 2023, cosa cambia: quanto aumentano, di mezzo il Covid
Aumento delle pensioni? Il «montante contributivo» indica l’insieme dei contributi versati dal lavoratore durante la sua attività; e dalla sua rivalutazione scatta, di fatto, l’aumento dell’importo della pensione. Con il sistema contributivo l’assegno previdenziale viene calcolato sommando al montante contributivo il cosiddetto «coefficiente di trasformazione», che è un parametro che cambia in base all’età anagrafica della persona al momento del pensionamento. Dunque più alto è il montante contributivo e più ricca sarà la pensione. “Libero” fa un esempio: «Lavoratore con 67 anni e 400 mila euro di contributi: se è andato a riposo o andrà nel 2021/2022 ha diritto a una pensione di 22.300 euro; di 22.892 euro, cioè con circa 50 euro in più al mese, se lo farà nel 2023/2024». I coefficienti risultano favorevoli in riferimento ai precedenti tra il 2,01 e il 2,92% nella fascia di età 57-71 anni, rispetto alla quale sono calcolati. (continua a leggere dopo le foto)
Pensioni più alte: quali le novità
I lavoratori che nel corso del prossimo biennio si ritireranno dal posto di lavoro con le attuali condizioni previdenziali dunque avranno pensioni un po’ più alte, a parità di contributi, rispetto a chi è andato in pensione nel biennio 2021-2022. Come chiarisce “Sky Tg24”, l’aggiornamento viene compiuto bilanciando montante contributivo accumulato e vita residua stimata. Dal momento che quest’ultima si è allungata, i coefficienti vengono di norma posti al ribasso. Praticamente, se si vive più a lungo, si ha un assegno mensile più contenuto (perché dovrà coprire un periodo di vita più esteso). Invece i coefficienti del 2023-2024 saranno più alti. Ha spiegato il motivo il Ministero del Lavoro: “L’aumento dei coefficienti è interamente da attribuire all’aumento della mortalità e dunque alla riduzione della speranza di vita, che si può sicuramente attribuire al Covid“. (continua a leggere dopo le foto)
Pensioni 2023, cosa cambia: le ultime notizie
E intanto si continua a ragionare sulle misure da inserire nella Manovra. Forza Italia, insiste sull’ulteriore innalzamento delle pensioni minime a 600 euro. Un provvedimento che non trova il favore della Lega per i costi che comporterebbe. Il partito di Salvini insiste sempre per la sua Quota 41. L’obiettivo del governo Meloni è superare la Legge Fornero. Leggi anche l’articolo —> Pensione, pessima notizia: alcuni dovranno restituire un anno intero di pagamenti