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Giorgia Meloni, cosa cambia con lei al Governo: dal reddito di Cittadinanza alle pensioni

Giorgia Meloni programma. L’Italia ha deciso: sarà la leader di Fratelli d’Italia la prossima premier. Il partito ha stravinto alle elezioni e governerà per i prossimi anni insieme al centrodestra (Lega e Forza Italia). Cosa cambia adesso con Giorgia Meloni al Governo? La leader di Fratelli d’Italia terrà fede al suo programma elettorale? Che ne sarà del Reddito di Cittadinanza? Queste sono le domande che si pongono gli italiani da stanotte. Cerchiamo di rispondervi in questo articolo, illustrandovi il programma promosso dalla Meloni durante la campagna elettorale. (Continua…)

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Chi è

Giorgia Meloni è nata il 15 gennaio 1977 a Roma. È stata vicepresidente della Camera dei deputati dal 2006 al 2008, mentre dal 2008 al 2011 è stata ministro per la gioventù nel quarto governo Berlusconi. È stata inoltre presidente della Giovane Italia, di Azione Giovani e Azione Studentesca ed ha supportato il Popolo della Libertà durante il governo Monti, uscendone poco dopo e fondando, insieme a Ignazio La Russa e Guido Crosetto, il partito Fratelli d’Italia, di cui è presidente dall’8 marzo 2014. Dal 29 settembre 2020 è inoltre presidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei. Il 25 settembre 2022 ha vinto le elezioni politiche. (Continua dopo la foto…)

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Il programma elettorale di Giorgia Meloni

Dopo la vittoria di Fratelli d’Italia alle elezioni del 25 settembre 2022 in Italia, cosa cambia con Giorgia Meloni al Governo? È la domanda che si stanno ponendo milioni e milioni di italiani, soprattutto quelli che non l’hanno votata o che non conoscono a pieno il suo programma elettorale.

Partiamo dalle pensioni. I suoi alleati, in campagna elettorale, avevano proposto l’aumento delle pensioni a mille euro. Il Sole 24 Ore, invece, fa notare che, tra i punti su cui la leader di Fratelli d’Italia potrebbe indirizzare l’azione di governo, potrebbe esserci la stabilità dei conti pubblici. Fratelli d’Italia, però, ha sempre sostenuto un innalzamento delle pensioni minime e sociali.

Con i suoi alleati, invece, sembra concordare su una rinegoziazione del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La ridiscussione è pensata come “un mirato aggiornamento che punti a destinare maggiori risorse all’approvvigionamento e alla sicurezza energetici, liberare l’Italia e l’Europa dalla dipendenza dal gas russo, e mettere al riparo la popolazione e il tessuto produttivo da razionamenti e aumenti dei prezzi”. In merito a questo argomento, però, dovrà discuterne con Bruxelles.

Una delle prime manovre del centrodestra sarà la riforma del fisco, articolata su: riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare; progressiva eliminazione dell’Irap e razionalizzazione dei micro-tributi; cedolare secca al 21% anche per l’affitto degli immobili commerciali in zone svantaggiate; innalzamento del limite all’uso del denaro contante; chiusura con la politica dei bonus, da sostituire con misure stabili e durature; “saldo e stralcio” fino a 3mila euro per le cartelle di chi è in difficoltà.

Fratelli d’Italia, e non solo, vuole rendere l’Italia competitiva con gli altri stati d’Europa, attraverso l’ammodernamento della rete infrastrutturale e la realizzazione delle grandi opere, il potenziamento della rete dell’alta velocità, nonché lo sviluppo delle infrastrutture digitali. La competitività dell’Italia passa anche attraverso il rilancio del marchio “Made in Italy”.

Sul tema lavoro e giovani, Fratelli d’Italia punta a promuovere la formazione e l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro rilanciando gli strumenti del contratto di apprendistato e dei tirocini.

Per quanto riguarda invece il Reddito di Cittadinanza, molto probabilmente ci sarà l’abolizione e la sostituzione con un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili: disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico. Per chi, invece, è in grado di lavorare ci saranno percorsi di formazione e potenziamento delle politiche attive del lavoro.

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