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Nadia trovata morta nel 1979: dopo 45 anni potrebbe emergere la verità

Riesumazione Nadia Chiarello

Lo scorso 20 settembre è stata eseguita la riesumazione dei resti di Nadia Chiarello, 17enne trovata morta nel 1979 a Chiampo, in provincia di Vicenza. La famiglia di Nadia spera che con la riesumazione e con la nuova autopsia si possa far luce su un caso di cronaca rimasto irrisolto. A distanza di 45 anni, infatti, non si sa se Nadia è stata uccisa e soprattutto in tal caso chi sia stato a commettere il delitto. La famiglia è seguita dal criminologo Edoardo Genovese e dall’avvocata Chiara Parolin. ll crimonologo ha rilasciato una lunga intervista a Fanpage. (Continua…)

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Le parole del criminologo

Il criminologo Edoardo Genovese, che segue la famiglia Chiarello, ha rilasciato un’intervista a Fanpage, nella quale ha dichiarato: “Il caso di Nadia Chiarello ha sempre destato forti dubbi ai familiari. E a seguito di richieste di chiarimenti hanno ricevuto al tempo tante minacce. La sorella di Nadia, Barbara, si recava a scuola scortata. Dopo la scomparsa si era parlato di bravata, con il ritrovamento del corpo però le cose sono cambiate radicalmente“.

Il criminologo ha poi cercato di ricostruire la vicenda: “All’epoca si era pensato a due piste: l’incidente stradale per opera di un pirata della strada e l’omicidio. Il sentimento popolare ha sempre sostenuto la seconda. Il caso invece è stato poi archiviato per omicidio colposo, propendendo per la prima, anche se il pirata della strada non è mai stato identificato“.

Genovese ha poi spiegato quali saranno i prossimi passi: “Si procederà con il nuovo esame autoptico. Noi abbiamo nominato il dottor Antonello Cirnelli come consulente tecnico di parte che procederà, insieme al dottor Giovanni Cecchetto, incaricato dalla Procura, agli esami di rito e alle valutazioni medico legali. E poi attendiamo i risultati di questa consulenza che già potrebbe darci un risultato importantissimo“.

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