
Il Dipartimento della Protezione Civile ha recentemente confermato il livello di allerta giallo per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei, annunciando il passaggio alla fase 2 di Attenzione. Questa decisione è frutto di valutazioni approfondite effettuate dagli esperti nel corso dell’ultima riunione della Commissione Grandi Rischi, focalizzata proprio sul settore vulcanico.
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Allerta gialla confermata: la situazione attuale ai Campi Flegrei
L’aggiornamento delle strategie operative, insieme ai nuovi livelli di allerta introdotti dal decreto del Capo Dipartimento del 30 ottobre, rappresenta una risposta puntuale all’evoluzione del fenomeno nella caldera flegrea. L’attenzione rimane dunque massima, con un monitoraggio costante delle condizioni del vulcano e della sicurezza delle comunità locali.
L’allerta gialla indica una situazione di potenziale rischio, senza tuttavia segnali di imminenza di un’eruzione, ma con la necessità di intensificare le attività di prevenzione e informazione. Le autorità sottolineano che questa fase è essenziale per garantire una risposta tempestiva e coordinata a eventuali variazioni dello scenario. La collaborazione tra Protezione Civile nazionale, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) e Protezione Civile della Regione Campania si è rivelata fondamentale per la gestione di questa delicata fase, coinvolgendo anche enti territoriali e amministrazioni locali.

Nuovi livelli di allerta ai Campi Flegrei
La recente ridefinizione dei livelli di allerta ai Campi Flegrei è il risultato di un percorso di aggiornamento scientifico che tiene conto delle nuove conoscenze acquisite grazie a un intenso lavoro di monitoraggio. Gli specialisti dell’INGV e gli esperti della Protezione Civile hanno collaborato a stretto contatto dal giugno 2024, coordinando le proprie competenze per migliorare la capacità di risposta al rischio vulcanico. Questa revisione organizzativa nasce dall’esigenza di adattare gli strumenti di prevenzione e comunicazione alle attuali esigenze del territorio. Le nuove procedure prevedono un’analisi più dettagliata dei segnali di attività vulcanica—come variazioni nella sismicità, deformazioni del suolo e emissioni di gas—che vengono costantemente valutati in tempo reale dagli operatori specializzati.
Nell’ambito del confronto istituzionale, sono stati coinvolti anche i sindaci dei Comuni interessati e le autorità locali, al fine di garantire una partecipazione attiva delle comunità e una maggiore efficacia delle misure adottate. L’obiettivo è rafforzare la resilienza dei territori esposti, promuovendo la cultura della prevenzione attraverso iniziative condivise. Le autorità sottolineano che la nuova articolazione delle fasi di allerta consente una gestione più flessibile e reattiva delle emergenze, offrendo strumenti operativi aggiornati per la pianificazione e la protezione della popolazione. Cosa succede durante la Fase 2?
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