Dall’aula alla rissa, le reazioni: accuse di terrorismo politico
La confusione ha portato anche a episodi di violenza fisica. Secondo i media serbi, durante i disordini sono stati lanciati uova e bottiglie d’acqua. Il bilancio finale parla di tre parlamentari feriti.
Uno degli episodi più scioccanti è stato il malore di Jasmina Obradovic, una parlamentare che ha perso conoscenza in Aula. Il video, diventato virale sui social, mostra i colleghi intenti a rianimarla in preda alla tensione e allo sgomento.
La presidente del Parlamento, Ana Brnabic, ha puntato il dito contro l’opposizione, definendola una “banda terroristica” e condannando fermamente le loro azioni. Dall’altra parte, i partiti di opposizione hanno ribadito la loro posizione: nessun passo avanti legislativo può avvenire senza il riconoscimento ufficiale delle dimissioni di Vucevic. (segue dopo le foto)

🇷🇸 La sessione parlamentare di martedì a #Belgrado è sfociata nella violenza quando i deputati dell'opposizione hanno scatenato una rissa e fatto esplodere granate, causando dei feriti. Una deputata è in pericolo di vita dopo aver avuto un ictus 👉 https://t.co/uWy1qMXCS4 pic.twitter.com/X31T5htxOV
— euronews Italiano (@euronewsit) March 4, 2025
Rissa in parlamento, un clima politico infuocato da mesi
Questi scontri si inseriscono in un contesto già esplosivo. Da mesi, Belgrado è scossa da violente proteste anti-corruzione contro il governo, intensificatesi dopo il crollo di una pensilina in cemento nel nord della Serbia, a novembre, che ha causato 15 morti. L’episodio, secondo i critici, è stato l’ennesimo simbolo della corruzione diffusa tra le istituzioni serbe.
A gennaio, il primo ministro Milos Vucevic è stato costretto a rassegnare le dimissioni proprio a causa delle pressioni popolari, ma il Parlamento non ha ancora confermato ufficialmente la sua uscita di scena, lasciando il Paese in una pericolosa situazione di stallo politico.
La Serbia si trova ora a un bivio. Da una parte, la necessità di ristabilire ordine e credibilità nelle istituzioni; dall’altra, una popolazione sempre più esasperata che chiede riforme concrete e trasparenza. Il Parlamento serbo dovrà affrontare la delicata questione delle dimissioni di Vucevic, passo imprescindibile per ristabilire un minimo di stabilità politica. La tensione resta alta, e il futuro del Paese appare più incerto che mai.