
Il panorama politico italiano giunge al termine del 2025 con una mappa dei consensi che rivela sorprese inaspettate e conferme granitiche. Tra le file dei palazzi romani, il clima è teso e ogni decimale può spostare l’ago della bilancia del potere. Chi ha saputo conquistare il cuore degli elettori e chi invece sta scivolando pericolosamente nell’ombra? In questo report esclusivo, analizzeremo le fluttuazioni che stanno riscrivendo i rapporti di forza tra maggioranza e opposizione proprio in queste ore.
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Fratelli d’Italia e il dominio incontrastato di Giorgia Meloni
Il sipario sul 2025 si chiude con una conferma che non lascia spazio a interpretazioni: Fratelli d’Italia rimane il pilastro centrale del sistema politico nazionale. Il partito guidato da Giorgia Meloni non solo mantiene lo scettro, ma consolida una posizione di forza che oscilla tra il 29,8% e il 31,3%. Si tratta di numeri che raccontano una resilienza straordinaria, capace di resistere all’usura del governo e alle fisiologiche oscillazioni settimanali. Un analista esperto ha commentato la situazione sottolineando come la Meloni sia l’unica figura in grado di mantenere una coesione così elevata.
Nonostante qualche lieve flessione registrata in alcuni periodi dell’anno, il saldo finale è attivo, proiettando la Presidente del Consiglio verso un nuovo anno con un consenso superiore rispetto a molte fasi del precedente biennio. È un risultato che mette pressione agli alleati, costretti a inseguire un distacco che appare sempre più incolmabile. Eppure, mentre il primo partito festeggia, nell’ombra delle opposizioni qualcosa ha iniziato a muoversi in modo inatteso, suggerendo che la sfida per il prossimo futuro potrebbe non essere così scontata come appare a prima vista.

La rincorsa del Movimento 5 Stelle e l’affanno del Partito Democratico
Se il centrodestra sorride, nell’area progressista si registra una dinamica a due velocità che sta ridisegnando i rapporti di forza tra Giuseppe Conte ed Elly Schlein. Il Movimento 5 Stelle, dopo una stagione invernale e primaverile segnata da diverse difficoltà comunicative e strutturali, chiude il 2025 in netta risalita. I dati parlano chiaro: i pentastellati si attestano ora tra il 12,7% e il 13%, recuperando terreno prezioso dai minimi toccati nei mesi scorsi.
Di segno opposto è invece la traiettoria del Partito Democratico. Sebbene la segreteria Schlein mantenga saldamente il ruolo di seconda forza politica del Paese, il finale di anno non è stato dei più brillanti. I dem si posizionano tra il 21,9% e il 22,1%, segnando un trend negativo se confrontato con i picchi raggiunti durante l’autunno. Questa inversione di tendenza solleva interrogativi sulla capacità del PD di trattenere l’elettorato più volatile, che sembra invece aver ritrovato interesse per le battaglie del M5S. Questa instabilità interna al fronte dell’opposizione apre scenari complessi anche per le forze minori, che nel frattempo cercano di ritagliarsi uno spazio vitale per non scomparire dai radar.
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