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Stefano Addeo, la richiesta del prof del post contro la figlia della Meloni: “Non ho retto”

Un gesto estremo ha segnato l’epilogo provvisorio di una vicenda che ha sollevato un’ondata di indignazione nazionale. Stefano Addeo, professore di tedesco di Marigliano, è finito al centro della bufera per un post su Facebook in cui evocava la morte della figlia della premier Giorgia Meloni. Travolto dalle polemiche e da un violento accanimento mediatico, ha tentato il suicidio ingerendo un mix di psicofarmaci. Salvato in extremis, ora si trova ricoverato all’ospedale di Nola e ha fatto una richiesta ben precisa. Di cosa si tratta?

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Il post choc e la reazione pubblica

Le parole pubblicate da Stefano Addeo su Facebook sono apparse sin da subito scioccanti. In un commento, l’uomo aveva evocato la morte della figlia di Giorgia Meloni, accostandola al dramma di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa dall’ex fidanzato. La frase ha generato una valanga di critiche e una durissima presa di posizione da parte delle istituzioni. Il Ministero dell’Istruzione ha aperto un’istruttoria disciplinare, mentre il ministro Giuseppe Valditara ha parlato di un comportamento “inaccettabile”: «Non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono caratterizzare una professione così delicata». Anche Ettore Acerra, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ha definito l’episodio “sconcertante”.

“Mi hanno linciato”: il tentativo di suicidio

Nel pieno della bufera, il docente 65enne ha tentato di togliersi la vita. Lunedì mattina, dopo aver chiamato la preside del proprio istituto e averle annunciato l’intenzione di farla finita, Addeo ha ingerito un mix di psicofarmaci. La dirigente scolastica ha immediatamente allertato i carabinieri e il 118, che sono intervenuti tempestivamente nell’abitazione dell’uomo. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Nola, è stato ricoverato in codice rosso ma non è in pericolo di vita. Dal letto del reparto, contattato dall’ANSA, Addeo ha dichiarato: «Non ho retto tutto l’accanimento mediatico che c’è stato nei miei confronti. Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo, mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l’ho fatta».

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