
Nuova truffa alle pompe di benzina: come funziona il raggiro e quali precauzioni adottare – Con l’avvicinarsi dell’estate, un numero crescente di automobilisti percorre le strade verso le mete turistiche, affrontando lunghi viaggi e frequenti soste presso le stazioni di servizio. In questi contesti, tra la stanchezza del viaggio e la fretta di ripartire, si celano rischi che vanno oltre i disagi del traffico. Le pompe di benzina rappresentano infatti un ambiente particolarmente favorevole per l’attuazione di sofisticate truffe ai danni di chi utilizza le modalità self-service.

Nuova truffa alle pompe di benzina: come funziona il raggiro e quali precauzioni adottare
Negli ultimi tempi si è diffusa una nuova tecnica fraudolenta, particolarmente insidiosa, che sfrutta la fiducia degli utenti e la procedura di pagamento automatico con carta di credito o bancomat. Questo stratagemma consente ai truffatori di addebitare il costo del rifornimento a persone ignare, generando danni economici anche rilevanti. Il fenomeno è stato inizialmente segnalato in Francia, ma la sua diffusione potrebbe facilmente estendersi anche ad altri Paesi, inclusa l’Italia, a causa della similitudine dei sistemi di pagamento alle pompe di benzina. L’obiettivo principale sono i clienti che effettuano transazioni self-service, spesso in condizioni di distrazione o pressione dovuta all’affluenza di altri veicoli in coda. Secondo le testimonianze raccolte, la truffa si concretizza attraverso richieste di aiuto apparentemente innocue: il truffatore si avvicina chiedendo di poter effettuare un piccolo rifornimento, promettendo di restituire la somma in contanti. Approfittando della disponibilità dell’automobilista, riesce così a innescare il raggiro.

Il meccanismo della truffa: dettagli e fasi operative
Il modus operandi prevede che la vittima, dopo aver inserito la propria carta di pagamento nel terminale della colonnina self-service, venga avvicinata dal malintenzionato. Quest’ultimo, con la scusa di dover fare un rifornimento di pochi euro, chiede di poter utilizzare la pompa sbloccata. Dopo aver ottenuto il consenso, il truffatore avvia l’erogazione di carburante. Il punto cruciale del raggiro avviene al termine del rifornimento: per chiudere la transazione, è necessario che la pistola del distributore venga riposta correttamente nella sede prevista. Il truffatore, sfruttando un momento di distrazione della vittima, simula la conclusione dell’operazione ma in realtà la lascia aperta. In questo modo, può continuare a prelevare carburante fino al raggiungimento del limite massimo consentito dalla carta, spesso pari a 150 euro.
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