
Filippo Manni, un giovane di 21 anni residente a Racale, ha scosso l’intera comunità dopo essere stato accusato dell’omicidio della madre, Teresa Sommario. L’episodio tragico, avvenuto nella loro casa di famiglia, apre interrogativi profondi sulle motivazioni di un gesto che rimane inspiegabile secondo chi conosceva Filippo. Cosa ha confessato il giovane durante l’interrogatorio?
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Tragedia a Racale, ragazzo di 21 anni uccide la madre
Il ragazzo, studente di Economia a Roma, era tornato nella sua città natale per partecipare alla festa patronale di San Sebastiano. Durante il suo soggiorno, aveva iniziato a lavorare come bagnino in uno stabilimento balneare, conducendo apparentemente una vita normale. La tragedia si è consumata nella casa della famiglia: la madre è stata colpita più volte fino alla morte nel piano terra dell’abitazione, una scena che è stata scoperta da uno dei due figli gemelli, il quale ha immediatamente dato l’allarme ai soccorritori e ai carabinieri. Ad aggravare la situazione è l’arma utilizzata: una piccola accetta, solitamente usata nelle attività scout, che apparteneva al fratello minore di Filippo. Il dramma familiare che si è consumato ha sollevato molti dubbi e speculazioni sui reali motivi che avrebbero spinto il giovane a compiere un atto così estremo.

Il movente dell’omicidio
Secondo le prime ricostruzioni investigative, il conflitto potrebbe essere scaturito da una lite su un incidente stradale in cui Filippo avrebbe danneggiato l’auto di famiglia. Il giorno del delitto, il carrozziere, vicino di casa, aveva appena riconsegnato la vettura riparata, e poco dopo si sarebbe verificata la tragedia. La tensione familiare sembrava essere stata innescata da quello che appariva come un banale episodio della vita quotidiana. Filippo è stato interrogato: cosa ha raccontato agli inquirenti?
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