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Villa Pamphili, l’ultimo messaggio di Anastasia alla madre: straziante

Villa Pamphili, l’ultimo messaggio di Anastasia alla madre: straziante – Un messaggio come tanti, inviato via e-mail. Ma riletto oggi, con gli occhi della tragedia, sembra un grido soffocato. Un’ultima comunicazione, forse scritta poco prima di morire. Il giorno è il 2 giugno: una ragazza scrive alla madre lontana, a migliaia di chilometri di distanza, in Russia. Il tono è afflitto, ma contenuto: «Sono in difficoltà, abbiamo dei problemi». Parole che ora suonano come un presagio. Quella giovane donna si chiama Anastasia Trofimova, ha 28 anni, e vive un’esistenza precaria con la sua bambina e il compagno. Il 7 giugno il suo corpo verrà trovato chiuso in un sacco nero, nascosto tra gli oleandri di Villa Pamphilj. Accanto, a circa 300 metri, il corpicino della figlia, morta per soffocamento.

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Villa Pamphili, le parole che preannunciavano l’orrore

Il messaggio alla madre, che si trova a Omsk, nella Siberia sud-occidentale, sembra la fotografia di un disagio. Anastasia accenna a problemi col compagno, ma subito minimizza: «Sono sicura che risolveremo». Da lì in poi, silenzio. Nessun altro contatto. Le sue parole diventano un testamento informale, la cronaca di una tragedia imminente. Gli inquirenti non hanno dubbi: la scena del crimine parla chiaro. Due omicidi, compiuti a distanza di tempo. Il corpo di Anastasia era già in stato avanzato di decomposizione, segno che la donna era morta giorni prima del ritrovamento.

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Ad essere accusato del duplice omicidio Charles Francis Kaufmann

Ad essere accusato del duplice omicidio è Charles Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, californiano di 46 anni. Dopo i fatti, è fuggito in Grecia, a Skiathos, dove è stato arrestato e dove attende ora l’udienza per l’estradizione. Durante la convalida del fermo, avrebbe inveito contro gli italiani definendoli tutti mafiosi”. Un’esplosione d’odio che gli inquirenti collegano a una presunta truffa subita per la produzione di un film, finanziato dal Ministero della Cultura, di cui lui però non avrebbe mai visto un euro. Ora Kaufmann chiede di essere estradato negli Stati Uniti, ma gli investigatori italiani confidano che, visti i capi d’accusa, la giustizia greca concederà presto il rimpatrio verso l’Italia.

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