L’oggetto ritrovato
Come riportato dal sito arabonormannounesco.it, Romina Power, a distanza di trent’anni dalla scomparsa di Ylenia Carrisi, avrebbe trovato un oggetto appartenente alla figlia. Si tratta di un “Little Golden Book” con il suo nome scritto sopra. Il ritrovamento ovviamente ha riacceso i ricordi, oltre che la tristezza legati alla perdita e soprattutto la speranza. Dopo tutti questi anni anche Romina Power, che non ha mai creduto alla morte della figlia, sembra aver perso un po’ le speranze. Il ritrovamento, però, potrebbe aver riacceso una fiammella nel cuore della Power. Nella vita mai dire mai. La mamma spera sempre che un giorno la figlia possa farsi viva. Al Bano, invece, è sempre stato scettico a riguardo, ma siamo sicuri che anche lui desidererebbe tanto riabbracciare la figlia scomparsa. (Continua…)
Leggi anche: Angela Celentano, news sulla sua sparizione a “Quarto grado”: si tratta di una svolta nel caso?
Leggi anche: Malore a trent’anni, muore tre giorni dopo le nozze: lo strazio del marito
Le ipotesi sulla sparizione
Romina Power ha sempre puntato il dito contro Masakela, che si trovava con Ylenia quando è scomparsa a New Orleans. Secondo la Power, Masakela avrebbe introdotto la figlia in un mondo pericoloso. Al Bano, invece, ha sempre dato credito alla testimonianza di Albert Cordova, guardiano notturno dell’Audubon Aquarium of the Americas. L’uomo affermò di aver visto una ragazza bionda gettarsi nel Mississippi il 6 gennaio 1994. Secondo il racconto, Ylenia avrebbe pronunciato la frase “Io appartengo alle acque” prima di tuffarsi. Al Bano pare supponga che l’assunzione di droga abbia spinto la primogenita a compiere questo gesto così estremo.